L'animazione teatrale è un'attività espressiva, ludica e cognitiva non solo propedeutica all'attività teatrale, ma anche alla corretta gestione da parte del bambino e del ragazzo del proprio corpo e delle sue espressioni, verso gli altri e nell'ambiente. A partire dalla loro lunga esperienza di ricercatori e di operatori "sul campo". Paolo Beneventi e David Conati hanno scritto a quattro mani una guida in cui spiegano come "fare animazione teatrale" costituisca un approccio globale al sapere e alla conoscenza, ricollegabile alle più recenti acquisizioni della psicologia dell'età evolutiva, in grado di rispondere a una serie di esigenze proprie dei bambini. In particolare, sottolineano il carattere non settoriale e specialistico di questa attività e la possibile e proficua "convivenza", nella pratica, del lavoro sul corpo con l'utilizzo della tecnologia: dalla televisione al computer, dai videogiochi a internet. Questa nuova edizione, ampliata e aggiornata dagli autori alla luce degli sviluppi culturali e tecnologici degli ultimi anni, affronta tematiche e approfondimenti inediti relativi all'animazione teatrale: dalle esperienze interculturali al ruolo del bambino "attore sociale", dalla presenza sempre più massiccia nella vita di tutti i giorni delle nuove tecnologie al modo in cui integrarle e condividerle nelle attività educative.
Il manuale è rivolto a tutti gli amanti del gioco e della sfida, ma anche a tutti gli insegnanti che vogliono esprimere una didattica "dilettevole e curiosa" che sappia interessare, appassionare e coinvolgere. Agli insegnanti e alle classi l'autore lancia una sfida: la soluzione di 3 Sudoku "giganti" presenti sul sito www.sudoku.sonda.it, coinvolgendo la classe per produrre fogli di calcolo, interfacce grafiche, software di generazione e risoluzione dei Sudoku, per la ricerca dell'unicità della soluzione.
Questo è solo uno dei temi affrontati nella fitta conversazione tra Paolo De Benedetti e un interlocutore non credente, Maurizio Scordino, che ne raccoglie il pensiero attraverso i ricordi familiari, i ritratti di quanti hanno avuto a che fare con lui e la rilettura delle molte pubblicazioni teologiche dell’ex direttore editoriale di Bompiani e Garzanti.
Temi importanti, ma poco discussi, come possono esserlo quelli legati al concetto di sacrificio offerto a Dio, alla similitudine tra la sofferenza degli animali e la Shoah e al complesso rapporto tra fede e vegetarismo. In Paradiso ad attenderci è il resoconto di un lungo dialogo tra due amici, affettuoso ma non accondiscendente, che propone una nuova direzione per affrontare argomenti di solito visti con sufficienza o come estemporanei, nella benevola (quanto spesso involontariamente offensiva) percezione che l’ambiente, religioso o meno, a essi concede.