A tre anni dall'inizio del suo pontificato, papa Francesco non finisce di sorprendere per la forza della sua fede cristallina e la concretezza del suo essere pastore, al servizio della Chiesa e degli uomini del nostro tempo. Questi scritti ne sono una testimonianza e ben documentano, nella loro stessa parabola cronologica, quanto radicale e rapido sia stato il percorso da lui compiuto nel mettere in atto il progetto pastorale ed ecclesiale di una Chiesa in cammino, povera tra i poveri, che nel rinnovare se stessa e riformare le strutture si protende con amore e misericordia verso ogni uomo. Francesco fa sentire prima di tutto che, se si è afferrati da Cristo e ci si lascia illuminare dalla luce del Vangelo, l'esperienza della fede diventa novità di vita. È così che una Chiesa dalle porte sempre più aperte e sempre più generosa nel servizio svolto nel suo immenso "ospedale da campo" si avvicina alle frontiere e alle periferie dell'esistenza. Ma lo sguardo, saldamente ancorato alla concretezza dei problemi, abbraccia di fatto tutto l'uomo, nella sua interezza, ossia ciò che lo costituisce come persona. Nei discorsi qui raccolti c'è la summa del presente e insieme l'orizzonte pastorale degli anni a venire. Una teologia del reale, in cui lo spirito evangelico sposa la quotidianità del vivere, e questa è in definitiva la forma dell'umanesimo sociale che Francesco vorrebbe come bussola per il presente e il futuro della società.
In questo periodo storico, in cui nel mondo occidentale - e non solo - i legami familiari si sfaldano, le famiglie si dividono, i rapporti umani sono sempre più difficoltosi, Papa Francesco ci offre la testimonianza sapiente e paterna del suo magistero e ci regala parole di fede e incoraggiamento non solo per il nucleo familiare in genere, ma per ogni suo componente (dai genitori ai bambini ai nonni) in particolare. Con quel modo tutto suo di parlare al cuore, coinvolge profondamente chi lo ascolta: è incoraggiante con i genitori, le giovani coppie, i fidanzati; pieno di gratitudine per le madri, e tenero e riconoscente con i nonni; dona speranza ai giovani, e gioia ai bambini. Ma in questa raccolta di discorsi - tenuti dal 2013 al 2015 - Papa Francesco non parla solo dell'ambiente familiare, della sua centralità nel consolidamento degli affetti, nella maturazione dei figli, nell'affermazione di una vita degna di essere vissuta. Abituato a "uscire dalle mura", egli guarda anche a quello che, fuori, danneggia o condiziona la famiglia nel suo crescere e nel suo aprirsi solidarmente al mondo. E affronta così tematiche connesse alla povertà, allo sfruttamento, allo spreco, al cibo negato, al lavoro perduto, all'emarginazione, con l'energia e la determinazione del combattente, con la convinzione che sia proprio lì la battaglia decisiva in cui si gioca il destino di tutti.