“Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?” Nell’Enciclica più attesa degli ultimi anni, Papa Francesco si rivolge a ogni persona che abita questo pianeta, grande o piccola che sia. Le sue parole limpide lanciano un grido di allarme per le ferite della Terra, ma sono al tempo stesso una forte dichiarazione d’amore nei confronti della meraviglia del Creato.
Paolo Colombo ha scelto e commentato i passi più significativi della lettera papale creando un dialogo con il lettore e aiutando i ragazzi a cogliere il suo messaggio universale.
È la seconda enciclica di papa Francesco, ma è la più attesa, anche perché questa volta scritta interamente di proprio pugno e non mutuata dal pontefice predecessore. I mass media l'hanno chiamata l'enciclica "green", in realtà mette al centro anche i temi dell'economia, denunciando lo scandalo del miliardo e mezzo di persone che vivono sotto la soglia di povertà, quella che Jorge Mario Bergoglio chiama da tempo: miseria globalizzata. Papa Francesco riconosce, infatti, un legame inscindibile tra custodia del creato e promozione della giustizia: sono i poveri a subire le più drammatiche conseguenze dello sfruttamento insensato delle risorse del pianeta, della desertificazione, della scarsità e dell'avvelenamento delle acque, della espropriazione di terre coltivabili, dell'inquinamento atmosferico e dell'iniqua distribuzione di materie prime. Per una migliore individuazione dei temi, il testo dell'enciclica è affiancato da titoli sintetici a margine di ogni paragrafo ed è introdotto da una guida alla lettura a firma di una delle protagoniste della vita ecclesiale italiana, la teologa Cristina Simonelli, che da anni ha posto al centro della sua ricerca intellettuale ed esistenziale i temi dell'equità sociale, dei diritti, dell'ecofemminismo e dell'educazione alla pace.