Con parole semplici e dirette, papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta instaurando un dialogo intimo e personale. Al centro, c'è il tema che più gli sta a cuore - la misericordia - da sempre fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere tutte quelle anime - dentro e fuori la Chiesa - che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell'umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea Tornielli, Francesco spiega - attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore - le ragioni di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto.
Figura straordinaria del nostro tempo, ascoltata da credenti e non credenti, con la sua fede granitica, papa Francesco dispensa per tutti parole di positività e fiducia. I suoi aforismi più suggestivi - qui scanditi giorno per giorno - sono un'esortazione appassionata a praticare e frequentare la compagnia di Dio: perché chi crede non è mai solo. Ecco, dunque, una guida per riflettere e trovare risposte alle grandi domande sulla vita e l'affettività, sulla gioia e sul dolore. Uno scrigno capace di toccare il cuore, di cadenzare il giusto passo nel quotidiano, di esortare all'amore per se stessi e gli altri.
Il 27 marzo 2020 Papa Francesco, in una piazza San Pietro deserta e lucida di pioggia, aveva parlato a milioni di persone collegate in tutto il mondo attraverso TV, telefoni e computer: «In mezzo alla tempesta, il Signore ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare». Man mano che l'epidemia di Covid-19 si diffondeva, con le sue angosciose conseguenze, Francesco si rivelava un punto di riferimento costante non solo per i fedeli, ma per tutti coloro che pativano per la malattia o la combattevano su vari fronti. A un anno di distanza, rispondendo alle domande di Domenico Agasso, il Papa ci consegna le sue riflessioni per invitarci a trovare il significato e la grazia nascosti in un periodo di grande sofferenza per il mondo intero. Con le sue parole calorose, dirette, ricche di immagini suggestive, Francesco esorta a combattere il virus dell'indifferenza e dell'egoismo che ha portato il mondo vicino alla distruzione e soprattutto a coltivare con tenacia la speranza, che non risparmia dal male, ma dà la forza per affrontare gli ostacoli, anche quelli che appaiono insormontabili. La speranza protegge dallo scoraggiamento e dalla disperazione, sconfigge la tentazione della rinuncia. Avere e trasmettere speranza significa sapersi affidare a Dio in ogni situazione della vita, specialmente nella prova, e preparare con fiducia un mondo nuovo. Pensieri coraggiosi e illuminanti che ci guidano di fronte alle scelte che tutti - come individui e come società - siamo chiamati a fare per dare un'anima al nostro futuro.
Attraversiamo tempi quanto mai incerti. La pandemia, la guerra, la crisi climatica, politica e sociale hanno reso il presente un terreno fragile su cui camminare, e il futuro un'incognita che fa paura. In un simile contesto, mantenere accesa la luce della speranza diventa un compito sempre più arduo. Eppure, quella luce, per quanto flebile, continua a splendere. E splende con forza tra le pagine di questo volume, in cui papa Francesco, alla soglia del decimo anno del suo pontificato, riprende il senso degli interventi di riforma del Vaticano e della Chiesa da lui attuati da quel 13 marzo del 2013 e, nelle riflessioni offerte a Hernán Reyes Alcaide, giornalista suo conterraneo, disegna il mondo che vorrebbe vedere realizzato attraverso dieci richieste in nome di Dio. Con la sua voce limpida e diretta, mantenendosi fortemente ancorato all'attualità e riprendendo non solo le parole dei Vangeli, ma anche di pensatori, scrittori e artisti - da Camilleri a Dostoevskij, da Dante Alighieri a Banksy -, Francesco si rivolge a tutti, credenti e non, per pregare per una casa comune pacificata, liberata dalla povertà, custodita per le generazioni a venire, con le porte aperte al prossimo; per un'umanità che ripudia ogni tipo di abuso, riconosce la dignità di ciascuna persona, le pari opportunità di donne e uomini e non usa il nome di Dio per fomentare le guerre. Perché, se è vero che il mondo ci appare oggi un luogo cupo e inospitale, la strada per uscire dalle tenebre esiste, tracciata da tutti coloro che, grazie all'amore e con l'aiuto di Dio, si fanno ogni giorno «pellegrini di speranza», il motto scelto dal Santo Padre per il Giubileo del 2025: come questo libro, un invito di Francesco a camminare insieme verso la luce.
"La positività è contagiosa. Buon Dio, aiutaci a irradiare intorno a noi luce e speranza". Un'esortazione appassionata a praticare e frequentare la gioia. Per trovare ispirazione e il giusto passo nel quotidiano.