L'opera raccoglie le relazioni fatte nel quarto Seminario sul progetto di ricerca Giovani, affetti, identità, tenutosi sabato 10 giugno 2023 presso 'Università Pontificia Salesiana, che aveva come focus problematico le Trasformazioni sociali e l'educazione affettiva.
Diviso in quattro parti, la prima offre lo sguardo psico-filosofico di Romano Màdera sul mondo caotico di oggi. Un'estesa e approfondita analisi che in conclusione ricorda la necessità di far emergere l'antica e sempre nuova domanda di senso e di spiritualità necessaria ad unificare il nostro essere. La seconda parte, tenuta da Ariele Niccoli, si colloca nell'ambito della corrente filosofica Virtue Ethics e si concentra sulle relazioni tra sfera affettiva e dimensione educativa utilizzando "the skill model of virtue".
La terza riflessione di Fabio Veglia presenta la psicodinamica come modo per cercare di di capire la vita nel suo procedere e introduce all'approccio narrativo per l'educazione sessuale. Infine, la quarta parte ci consegna due importanti riflessioni: la prima di Lodovica Maria Zanet sul tema della santità giovanile come testimonianza di robustezza morale; la seconda di Linda Pocher, sulla maternità della Vergine Maria e di mamma Margherita, due donne capaci di amare ed educare.
“Giovani e musica. Una prospettiva educativa” nasce dal frequente contatto con genitori, animatori, catechisti e insegnanti che comprendono l’importanza della musica per i giovani, ma sono spesso disorientati per la vastità, la complessità del fenomeno e la velocità di cambiamento di mode e tendenze. Ci si rende sempre più conto che la musica non è solo ascolto, bensì stile di vita; è riflesso del modo di sentire in quel dato momento; è codice per la cerchia degli amici; è rito da celebrare insieme ad altri “fedeli” della stessa “religione musicale”; è contesto sociale nel quale immergersi e trasformarsi; è laboratorio sperimentale della ricerca di identità; è spazio per esprimere la propria corporeità; è dimensione comunicativa per gli altri e per se stessi; è flusso liquido di suoni nel quale immergersi e isolarsi dal resto del mondo; è potente anestetico per stordirsi nei momenti di dolore personale; è un eccitante per celebrare l’euforia della propria giovinezza. È tutto questo e molto altro perché, come per tutti i linguaggi, la musica si racconta e ci racconta.
L’idea di fondo, che ha guidato questo scritto, è fornire a genitori, educatori, insegnanti, catechisti, e a tutti coloro che hanno a cuore l’educazione dei giovani, un quadro – per molti aspetti incompleto, ma sufficientemente ampio – capace di dar conto della complessità e della ricchezza dell’oggetto in questione.
La musica può essere maestra di vita, e lo è in quanto narrazione che si aggiunge a tutte le altre per nutrire l’uomo di quelle storie che gli servono per capire il senso profondo della vita.