Un bambino su cinque soffre di tristezza: è la pesante rivelazione che ci viene dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. È dovere porre fine a tanta ingiustizia. Perché si tratta proprio di questo! Il figlio non è stato lui a chiedere di nascere: non è giusto che si incontri in un mondo ostile, inospitale. È dovere spruzzargli di allegria la vita perché ringrazi d’esser nato. Questo è l’obiettivo del grazioso volumetto che propone alcuni segreti per far felice un bambino. Il successo di un padre e di una madre non si valuta dal successo economico, né dalla fama, ma dalla felicità che sono riusciti a donare al figlio. Sì: la gioia del figlio è il vero capolavoro pedagogico! Far felice un bambino nobilita l’uomo. Far felice il figlio mette la ‘G’ maiuscola al nostro essere ‘genitori’. Ecco perché ci sentiamo di dire che queste pagine sono le più utili tra tutte quelle che mai siano state scritte sull’educazione!
Queste pagine sono sfrontatamente stonate per i nostri giorni. Pagine che osano parlare di sacrificio, di rinuncia nella società della bambagia, dell’ovatta. Eppure pagine scritte senza arrossire. Non è accettabile che i figli abbiano una vita troppo comoda ed i genitori una vita troppo dura. Non accettabile e, pedagogicamente, pericolosissima. I genitori troppo morbidi sono quelli che fanno le peggiori ingiustizie ai figli. È tempo di stoppare la pedagogia dal sapore di camomilla! È tempo di imparare il grande principio: “Diamo ai figli un’infanzia felice, ma non troppo facile”! Il testo, dopo aver motivato l’importanza dell’educazione alla sofferenza, propone le tre vie principali che i genitori hanno a disposizione per riportare la volontà dei figli in palestra e renderli così in grado di affrontare le difficoltà della vita. Il tutto è impreziosito da abbondanti riquadri con citazioni mirate, con spilli per fissare le idee, con detti celebri e racconti.
Pregare è salire sulla macchina guidata dal solo che ha la patente infallibile: Gesù. A pregare non si sbaglia mai! Ecco il perché di queste pagine stupende. Dieci cose su cosa significa pregare. Racconti e testimonianze sulla preghiera. Alcune preghiere fatte da un ragazzo come te. Le ultime pagine sono bianche. Aspettano le tue preghiere! Riempile con tutto ciò che il tuo cuore ti dice; con tutto ciò che abita nel tuo cervello. Una cosa è certa: se sfrutterai al meglio questo libretto dalla prima all’ultima pagina, uscirai più grande, più tonico, più allegro, come capita a tutti quelli che hanno l’abitudine di telefonare a Dio. Ciao, amico mio, che hai deciso di pregare: che hai deciso di sfondare!
Un libro che scoppietta di allegria! Una miniera di battute, battutine, battutelle. Leggile tutte e scatenerai il finimondo! Correrai nella vita con la gioia incollata dalla testa alle punta delle dita!
Ecco un libro breve, ma non piccolo. Pensieri-sprint che mettono voglia di volere e quindi di volare.
Agilissimo libretto da offrire ai genitori perchè prendano coscienza di cosa significa mandare il figlio a catechismo.
Non possiamo far finta di niente: o liquidare l’Uomo, o ribellarci alla società del guscio, alla società del lustrismo. Non è da saggi rassegnarsi al fatto che il look valga più di una laurea, che le facce contino più delle idee, che la statura sia più importante della levatura! Brutti del mondo alla riscossa! Non già per esaltare la bruttezza, ma per ricordare che vi è ben altro oltre il canone estetico; per gridare che ogni passo in avanti deve essere preceduto da un passo al di dentro perché non si trasformi in un passo all’indietro.
Un libretto ideale come idea regalo o per la benedizione delle famiglie.
In queste pagine troverete le cose piu' utili da sapersi non appena vi e' nato il bebe'. Sussidio utilissimo per una preparazione originale, accattivante e sostanziosa al Battesimo.
Datemi un racconto e vi seppellirò lo sbadiglio. A cominciare da quello più diffuso ed insidioso: lo sbadiglio religioso. È stata questa la certezza che ha prodotto le pagine che tenete in mano. Pagine che offrono ben 201 regali! Certo, perché ogni racconto è un regalo per tutti, non solo per i bambini. Ogni racconto è un fuoco acceso. Lo sapeva bene il grande Comunicatore che cominciava così: “Iil Regno dei Cieli è simile a...” e raccontava una storia, costruiva un’immagine. Senza racconti, l’umanità sarebbe più povera e più triste. I nostri 201 racconti hanno la speranza di farla più ricca e più felice. Il volume termina con una frizzante intervista ai confini del Paradiso. È Dio che con poche battute, salate al punto giusto, vuole anche far sentire la sua voce nel nostro mondo diventato, ormai, una suoneria. Voce tutta da sentire, tutta da godere, tutta da meditare!
PIANO DELL’OPERA
Il testo è diviso in tre parti.
La prima dimostra che, nonostante tutto, si può benissimo parlare ai ragazzi d’oggi. Si tratta di intraprendere le piste giuste che ci mettono a contatto con i loro cervelli ed i loro cuori.
• La pista dei paragoni
• La pista dei racconti.
• La pista dei simboli.
• La pista del linguaggio dei colori.
• La pista del linguaggio musicale.
La seconda parte tratta del come sfruttare ai fini catechistici due Feste particolarmente sentite dai ragazzi: il Natale e la Pasqua.
La terza parte offre alcuni esempi concreti di catechismo alternativo.
Il filo conduttore che lega il tutto è un grande ottimismo di base, perché il catechismo, pur non godendo buona salute, non è affatto morto.
Si tratta di dargli smalto nuovo con una sostanziosa fleboclisi di stimoli e proposte!
Insomma, la passione per il catechismo ha spinto a scrivere queste pagine e - ne siamo certissimi! - spingerà migliaia di catechisti a leggerle e gustarle.
Il lavoro è diviso in tre parti.
Nella prima si prova che la parola è il nostro linguaggio vertice, il nostro più ricco allattamento psicologico. Noi siamo un colloquio.
Le anime crescono a parole!
Sì: mandateci in giro nudi, ma lasciateci parlare!
Nella seconda, più concreta, spieghiamo come deve essere il parlare adatto alle orecchie dell’uomo d’oggi che ha due caratteristiche: la prima: pensa più con gli occhi che col cervello (di qui i capitoli sul valore e sulla forza dei paragoni e dei racconti); la seconda caratteristica: l’uomo d’oggi ama le spremute; pensa a flebo, goccia dopo goccia; pensa a scatti (di qui il capitolo sull’attualità dei proverbi).
La terza parte, concretissima, presenta i sei caratteri che dovrebbe avere il nostro parlare, oggi: originale - inculturato - ristretto - trasparente - allegro - visivo.