Dalla Rivoluzione francese all’Unione Europea, passando per il Risorgimento, la storia è una congiura di pochi che vogliono imporre le loro idee a tutti gli altri, contro la Verità rivelata.
Questo libro parla di gnosi, cioè del tentativo di alcuni, che si ritengono i migliori, di imporre la propria volontà a tutti gli altri, e in modo particolare ai cattolici. Questo si è visto fin dal momento in cui i liberal-massoni si sono impadroniti dell’Italia e di Roma; attraverso questa e altre vicende italiane, il potere della gnosi si è perpetuato fino ai nostri giorni, inserito nel contesto europeo e mondiale. Un problema quanto mai attuale, in un’Europa che pretende di realizzarsi negando le radici cristiane e di dare vita a un uomo di tipo nuovo, costruito a partire dalle false libertà della tecnoscienza e delle cosiddette “conquiste civili”.
Sacerdoti picchiati e imprigionati, ordini religiosi soppressi, giornali cattolici sequestrati, pubblicazione vietata delle encicliche pontificie, più di cento vescovi lasciati senza exequatur: sono solo alcuni degli atti cruenti di una guerra alla Chiesa, e alla popolazione italiana compattamente cattolica, dichiarata dal liberalismo massonico, che nell'epoca risorgimentale ebbe di mira non solo la sottrazione al Papa dello Stato della Chiesa, ma la stessa fine del cattolicesimo. Attraverso il recupero di un libro divenuto oggi introvabile "le Memorie per la storia dei nostri tempi di Giacomo Margotti" riemerge dall'oblio il resoconto di un fenomeno messo a tacere dalla storiografia, compresa quella cattolica.
All’epoca di Leone XIII (1878-1903) la Chiesa era sotto attacco: liberalismo, massoneria e socialismo volevano la distruzione della religione cattolica e della civiltà cristiana. Cosa poteva fare allora la Chiesa? Difendere la Verità. Il Magistero di Leone XIII incarna, come dice Benedetto XVI, “una Chiesa capace di affrontare senza complessi le grandi questioni della contemporaneità”: vale la pena di conoscerlo. Anche se in pillole, anche se per brevi definizioni. Abbiamo pensato di farlo creando una specie di piccolo dizionario dei concetti e delle questioni più significative in modo che tutti possano assaporarne il profondo insegnamento.
“Mi considerano pazzo perché non voglio vendere i miei sogni in cambio di oro; e io li giudico pazzi perché pensano che i miei sogni abbiano un prezzo”
Kahlil Gibran
Sono un infermiere che da più di vent’anni lavora in ambito psichiatrico, sia in strutture di tipo riabilitativo sia in reparti per pazienti acuti. Ho iniziato con questa tipologia di pazienti poiché, avendo una sorella con problemi psichiatrici che abita lontano da me, curando loro era come se mi prendessi cura di lei, una persona splendida alla quale voglio molto bene. In tutti questi anni ho avuto modo di constatare come la malattia, soprattutto quella psichica, allarghi la dimensione interiore dell’uomo. Tale dimensione interiore traspare anche da queste bellissime poesie, che ho potuto raccogliere in questo periodo e che, a mio parere, costituiscono il traboccare spontaneo di sentimenti possenti. In esse io ritrovo il sorriso e le lacrime di questi malati, ritrovo i loro sogni e le loro aspettative che non sono poi così diverse dalle mie, come si può constatare dai versi che anch’ io ho scritto nel tempo e che ho inserito in questa raccolta. Nei giorni vissuti con loro, questi pazienti hanno preso tanto di me, anche perché mi sono lasciato “prendere”, in barba ai consigli di chi mi spingeva a non lasciarmi coinvolgere troppo. Ho appurato tuttavia che nessuno di loro se n’è andato senza lasciarmi nulla in cambio, prova evidente che due anime non si incontrano mai invano.
Giorgio Celsi è nato a Fossombrone (Pesaro-Urbino) nel 1963. Da più di vent’anni lavora in qualità di infermiere in ambito psichiatrico. È presidente dell’associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”.
Il Risorgimento riscritto dalla più grande storica cattolica specialista di quel periodo. Nell'intento proclamato di far risorgere l'Italia dai suoi quindici secoli di schiavitù" (i secoli che corrispondono all'era cattolica), i Savoia e i liberali si appropriano dell'ingente patrimonio che nel corso del tempo la popolazione ha donato alla Chiesa e, per tramite della Chiesa, ai poveri. Gli uomini del Risorgimento rapinano i beni di tutti in nome della libertà, della tolleranza e della monarchia costituzionale. E gli italiani si trasformano, per la prima volta nella loro storia, in un popolo di emigranti. "