L'agire educativo è un oggetto di studio ancora da "svelare" in molte sue caratteristiche e implicazioni didattiche. Un "oggetto" che va acquisendo sempre maggiore centralità nel disegno progettuale e politico di civiltà sociale e inclusiva che l'Europa si è dato. Il volume intende proporre il paradigma di una nuova didattica dell'educazione come sapere professionale che, assumendo l'apporto di alcune linee di ricerca avanzate sul tema dell'azione educativa, sia capace di rispondere alle domande dei contesti nei quali cresce la domanda di educazione e di presenze educative professionalmente preparate (servizi educativi per minori, per disabili, per tossicodipendenti, per anziani, domiciliari, territoriali, scolastici): chi sono io educatrice/educatore? Quali sono i tratti che distinguono la professionalità educativa da quella dello psicologo o dell'assistente sociale? Quali sono i metodi educativi? Chi è legittimato a supervisionare/valutare l'azione educativa? Che differenza c'è fra educatore e pedagogista? E che posto ha la ricerca nella formazione dell'educatore e del pedagogista? In un tempo in cui gli istituti educativi (compresa la Scuola) subiscono tensioni verso la medicalizzazione di ruoli e pratiche, formare competenze educative capaci di temperare la tendenze alla delega terapeutica di casi spesso risolvibili con approcci soltanto educativi appare un compito indifferibile.
Il volume propone una riflessione sulla cosiddetta "didattica dell'implicito" partendo dal presupposto che nel sapere pratico dell'insegnante c'è molto più di quanto quest'ultimo possa riconoscere e intenzionalmente trasmettere. Le proprie credenze, memorie, affetti, dilemmi risultano fortemente connessi con l'immagine e con l'esistenza sociale della figura docente e la tesi del libro è che solo accettando la sfida dell'attraversamento di questo "territorio" riusciremo a comprendere più in profondità il sapere pratico dell'insegnamento. Rivolto a insegnanti e formatori di ogni ordine e grado di scuola, il volume si offre alla lettura anche di un pubblico di non specialisti.