Dieci brillanti conversazioni per preparare il bambino alla Prima Comunione.
Un testo sul matrimonio felice. Queste pagine vogliono gridare che il matrimonio deve funzionare!
Pagine scritte non per dire qualcosa, ma per far succedere qualcosa: per riprendere ad educare! Dunque, pagine preziose: brutti sono i tempi nei quali la gastronomia prevale sulla pedagogia. Brutti tempi e cattivi perché non c’è risarcimento che possa ricompensare i danni della mancata educazione. Urge che gli educatori, a cominciare dai genitori, tornino in campo. Non è umano che le nuove generazioni abbiano per padre il computer e per madre la televisione. È dovere reagire! Reagire anche con un testo come questo che vuole essere un servizio perché chi ha dato alla luce un figlio, lo metta anche integralmente in luce: lo educhi! Il lavoro è diviso in due parti: la prima fotografa alcuni tipi di genitori pericolosi che stanno emergendo in Italia. La seconda parte reclamizza i genitori patentati. Il tutto in punta di penna con il massimo rispetto e la massima stima per quelli che impediscono al mondo di andare in frantumi. L’augurio è che il lettore, passeggiando con calma tra le densissime pagine, trovi luce e slancio per passare dal semplice ‘essere’ genitore al ‘fare’ il genitore. Il volume è stato pensato come utile strumento per le ‘Scuole di genitori’.
Per i bambini, per i ragazzi, arrivare a Dio è un'impresa! Dio non è pane per il loro cervello. Però abbiamo una via che li porta molto vicini alla mèta: la via del racconto. Anthony De Mello diceva che “una storia è la strada più breve tra un essere umano e la verità”. Esatto! Ecco il perché dei nostri 103 racconti. Racconti che vogliono rendere accattivante Dio. Racconti che vogliono aiutare i ragazzi ad avere di Lui una splendida opinione. Per troppi, oggi, Dio vale meno di un pallone; per troppi è una vecchia parola polverosa, un noioso guastafeste. Dobbiamo rilanciare il meraviglioso Dio di Gesù! Sta qui la ragione e la preziosità di queste godibilissime pagine.
Mugugnare che, ormai, l'educazione ci è sfuggita di mano è un inutile perditempo, non solo, ma è sostenere una tesi che non ha nessuna giustificazione!
Anche se sempre più difficile, l'educazione (nei senso pieno dei termine!) resta possibilissima a tutt'oggi.
Si tratta di prepararle ii terreno adatto alla sua germinazione.
II terreno adatto sono sei condizioni che vengono presentate ai rallentatore nel libro.
Condizioni tutte necessarie: dalla numero uno (arrivare prima che la frittata sia fatta"), alla numero sei (... "E liberaci dalle tre malattie!").
Qui nessun gargarismo pedagogico, ma massima concretezza sposata ad un robusto retroterra scientifico.
La leggibilità è garantita.
L'utilità pure, a condizione che le pagine non vengano sfogliate, ma lette con il cervello sempre inserito e con Ia convinzione che i mugugni possono avere i giorni contati: nella patente pedagogica è sempre possibile l'inversione di marcia!
Abolire il pensiero è abolire l'uomo.
Nessun dubbio senza pensieri siamo bestie! Il pensiero è la nostra dignità e la nostra potenza! Ecco perché queste pagine sono degne di un futuro a dimensione di oceano!
•Pagine impazienti.
La stupidità umana non è affatto in via di estinzione: a tutt'oggi vi sono persone che guardano la televisione con l'età mentale di dodici anni, anche se ne hanno settanta.
Secco (forse troppo!) è Guido Ceronetti: "Oggi vi è una massa di imbecilli che mette i brividi!".
Una cosa è certa: oggi circolano più auto che idee.
•
Queste sono pagine necessarie.
Da che mondo è mondo, non esiste che lo strumento testa per impostare la vita nel bene e nel male.
Le nostre sono pagine terapeutiche.
È pericoloso lasciare vincere i folli!
Insomma, si può vivere senza petrolio, ma non senza idee.
Ricordarlo al mondo è il merito di queste pagine.
Da leggere, non da sfogliare!
In un mondo in cui la guerra incombe sempre, il cioccolato ingrassa, le coppie vacillano, il tasso del colesterolo cresce, la pressione sale e la pensione scende, l'influenza sta volando sulla terra, le donne vogliono le gambe magre e la borsa piena, non ci resta che ridere per sopravvivere. Non mi resta che sorseggiare questa agenda per togliere ogni giorno un chiodo alla mia bara!
Queste pagine sono per chi ha rinunciato definitivamente al passeggino, per chi non ha la vaselina nelle vene, per chi vuole essere se stesso non un clonato, per chi ha il ritmo nel sangue, per chi ama le marce alte, per chi vuole vivere ghiottamente!
Queste pagine propongono la “Via Crucis” dei bambini e dei fanciulli. Perché? Perché proprio la “Via Crucis” può offrire un prezioso contributo alla formazione umana e cristiana dei piccoli. La “Via Crucis” è scuola di realismo. La “Via Crucis” è lezione di tenerezza. La “Via Crucis” è messaggio di speranza. È difficile trovare più valori in una sola volta. Per questo siamo convinti che, con tutta tranquillità psicologica e pedagogica, possiamo, opportunamente, proporre ai nostri piccoli la loro “Via Crucis”.
Domande e risposte: questi i due ingredienti-base delle pagine che il lettore ha in mano.
D’altronde, trattandosi di un’intervista, non può essere che così.
Dunque, intanto, le domande.
Domande, per lo più, “spettinate”.
Per stare vicini al nipote, per aiutarlo a crescere, per superare la distanza generazionale (prima tra tutte, quella digitale!) c'è uno strumento sicuro al 100%. E' la fiaba! Le fiabe piacciono: in tutto il pianeta non trovi un bambino che non ami sentirsi raccontare una fiaba, la sera!
Le fiabe fanno bene: "Non c'è nulla di più vitale alla crescita del bambino che raccontare una fiaba", ci assicura il noto psichiatra Paolo Crepet (1951).
Per favore, dunque, non lasciamoci sfuggire le fiabe!
La fiaba è il più sostanzioso allattamento psicologico del nipote. La fiaba è un fuoco acceso. Insomma, perché non iniziare? Basta una fiaba per rendere più luminosa e meno noiosa la vita del nipote. Basta una fiaba per regalargli una carezza che gli rimarrà nel cuore per la vita eterna.