Nel corso del tempo si è considerata la giustificazione per la sola fede come il nucleo della teologia di Paolo. Antonio Pitta, uno dei massimi paolinisti, rimette al centro un tema che percorre tutte le lettere paoline: la speranza. Ne segue il nascere e il plasmarsi, dai primi scritti (1 Tessalonicesi) fino al testamento postumo (2 Timoteo). L'analisi per ordine cronologico permette di cogliere il passaggio dal Dio della speranza a Cristo nostra speranza, fino alla speranza nella vita eterna; dalla parusia di Cristo (lettere autografe) alla sua epifania (lettere pastorali). Non dove si andrà, ma con chi si sarà, oltre la morte, è l'essenza della speranza: essere «in Cristo» per essere sempre «con il Signore». Mai riportata negli elenchi delle virtù, come invece l'amore e la fede, la speranza è evento, dono e condizione. In tale dinamica si conferma l'importanza dello Spirito: esso è la fonte della giustificazione sperata. Il volume si chiude riflettendo su quali conseguenze trarre dalla centralità della speranza nel pensiero e nella mistica di Paolo e come possa contribuire a una moderna teologia della speranza.
Prima sinossi paolina bilingue organizzata secondo quattro criteri innovativi: cronologico, infratestuale, sistemico-semiotico e grafico. L’applicazione di questi criteri permette di cogliere le diversità stilistiche, argomentative e contenutistiche delle lettere di Paolo e di mettere in piena luce la ricchezza di un pensiero multiforme e inesauribile.
La combinazione dei criteri scelti offre un prospetto di tredici sezioni principali, con ulteriori suddivisioni interne: la lettura delle introduzioni alle singole sezioni aiuta a comprendere, in dettaglio, i livelli sinottici interni.