I vangeli non sono narrazioni storiche della vita e dell'insegnamento di Gesù o cronaca di quanto avvenuto in Palestina duemila anni fa. Diversamente dalla letteratura biografica greco-romana, essi non delineano alcun tratto esteriore della persona del protagonista; narrano, invece, formulata in modi diversi, la costante riflessione teologica delle comunità che hanno accolto e praticato il suo insegnamento. Nel vangelo di Giovanni siamo di fronte ad una sfida che rivela quanto sia importante non fermarsi ad una lettura "tradizionale" della vicenda di Gesù. In questo testo, infatti, è forte la consapevolezza di un nuovo mondo, oltre il giudaismo tradizionale, il mondo ellenistico, in cui la storia di Gesù deve essere annunciata. L'evangelista, con la sua comunità, ne rilegge, così, l'esperienza, delineandone tratti fortemente innovativi rispetto agli altri vangeli.
Luca a più riprese propone il Dio di Gesù con il volto di colui che va incontro all'uomo, che lo accoglie, che lo perdona. Nel suo racconto si affaccia un vocabolo sconosciuto a Marco, la misericordia. Il legame tra questa narrazione e le vicende che caratterizzano la nostra società, le sue sofferenze, le sue domande, i suoi sogni, costituisce l'intreccio e la sfida più genuina del testo. Come i cristiani di ogni tempo, anche noi siamo invitati a tenere alto lo sguardo sul significato della tolleranza, della misericordia e del perdono per andare "oltre", oltre la rassegnazione e la paura, nel coraggio di porre gesti di solidarietà e fraternità per il superamento del male e il rinnovamento della vita in tutte le sue dimensioni. Questo è l'invito che scorre nella trama di queste pagine, rivolte in particolare a chi intende riscoprire alcuni inviti significativi del vangelo di Luca e riappropriarsi del significato del suo annuncio.
Ciò che si sa di Gesù lo si deve alla testimonianza personale dei suoi più stretti seguaci. L'impatto della sua figura su di loro fu molto vario, i Vangeli ne sono chiara testimonianza. Questo multiforme effetto non si è esaurito nel primo cristianesimo ma si è prolungato lungo i secoli. Quando il senso di un singolo passo biblico diventa nostro al punto che un lettore può non solo comprenderlo, ma anche sottoscriverlo, diffonderlo, e quindi viverlo, solo allora viene raggiunta quella comprensione cui tendono i testi biblici stessi. Per un credente infatti, Gesù non è solo una figura del passato; noi siamo discepoli del presente e nelle nostre Chiese oggi dovrebbe poter rifulgere ciò che più attrae e affascina della sua opera. Prefazione di Giuseppe Ghiberti.