San Girolamo, il grande traduttore della Bibbia dall'ebraico e greco in latino, esortava: «Leggi spesso le divine Scritture; anzi, le tue mani non depongano mai il libro sacro». Ponendosi in ascolto di questo monito, l'Autore propone due percorsi. Nel primo itinerario, all'interno dell'Antico Testamento ebraico, si sono selezionati quei vocaboli che ne sono per importanza la spina dorsale, una sessantina circa. Essi sono proposti nei loro caratteri originari, trascritti per una lettura nel nostro alfabeto e poi ampiamente spiegati, perché esprimono i temi fondamentali del messaggio delle Scritture. Siamo così in sintonia con la voce di Gesù che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale. Segue poi un altro percorso, all'interno della lingua greca, che ha generato molti nostri vocaboli, anche perché noi siamo eredi di quella cultura, sia nella sua forma classica sia in quella «ellenistica». A quest'ultima appartengono i libri che compongono il Nuovo Testamento. Anche in questo caso si è operata la selezione di una cinquantina dei vocaboli più importanti dal punto di vista del messaggio: una sorta di manuale sintetico della teologia neotestamentaria. Il lettore è condotto per mano a iniziare questa avventura di conoscenza delle lingue originali della Bibbia. Avventura «curiosa», perché la fede è un «prendersi cura» che esige anche un impegno, talora faticoso, di studio e apprendimento. Ma questa gioiosa fatica è propedeutica al dialogo con Dio in Gesù Cristo, sua Parola vivente.
La fede che ci porta a scoprire Dio, come in un polittico, è posta al centro di altri elementi quali la Parola, il silenzio e la storia. Dio va incontro agli uomini, anche a quelli che non lo cercano, è in cammino sulle loro strade; un dialogo oltre la quotidianità, una presenza che si insedia in un travolgente rapimento, sempre nel rispetto della piena libertà dell'uomo. Anche il dolore, l'ottusa cattiveria dell'uomo e il male fanno parte di questo cammino. Nel suo messaggio striato di lacrime la parola del profeta Geremia insegna a far sbocciare in ogni giorno di questo cammino la scintilla di una stella. Gianfranco Ravasi riflette sul mistero del male e della sofferenza nella storia dell'umanità. Sono pagine profonde e universali per ritrovare il coraggio di lottare e di sperare nonostante la crisi e l'oscurità del tempo presente. Ogni meditazione è una scheggia, che sui passi del profeta Geremia pungola il lettore a risvegliare la propria coscienza per riconoscere nel dolore una strada per incontrare Dio, se stessi e il prossimo.
In una piccola ma ricchissima "grammatica delle emozioni di Dio", Gianfranco Ravasi compie un viaggio all'interno delle Scritture e dell'animo umano: un vero e proprio album di emozioni spesso tra loro opposte. Si tratta di uno spettro cromatico emotivo che procede dal violetto gelido dell'angoscia o paura e approda al rosso caloroso della gioia o della tenerezza. Testimonianza di come la Bibbia non abbia paura di scandagliare il mondo dei desideri senza separare il conoscere intellettivo da quello affettivo. Un "ritratto" di Dio che spazia dalla sua "gelosa tenerezza" all'angoscia di Gesù. Un testo e capace di sorprendere il lettore che si troverà specchiato nei mille fili emotivi che attraversano la Scrittura.