Negli anni Novanta l'onda lunga di riscoperta dell'insegnamento lacaniano cominciava a prendere forza anche in Italia e le lezioni, tenute nel 1993-94 da un giovane Massimo Recalcati nell'aula 211 dell'Università degli studi di Milano durante il corso di filosofia morale presieduto da Franco Fergnani, diventarono ben presto un'opera di fondamentale importanza per questo ricchissimo movimento. "Il vuoto e il resto" costituisce il primo e imprescindibile laboratorio teorico di quello che sarebbe diventato il più importante e celebre psicoanalista italiano vivente. La freschezza della parola orale e la vocazione didattica rendono questo libro una tappa ineludibile della lettura recalcatiana di Lacan che, a venticinque anni di distanza, e ulteriormente approfondita, è riconosciuta in Italia come una delle più originali e fulgide.
I saggi contenuti in questo volume ripercorrono la riflessione teorico-clinica che ha portato Massimo Recalcati ad affermarsi come voce di riferimento della psicoanalisi italiana. Dalla psicopatologia dell'anoressia e della bulimia alla clinica dei nuovi sintomi, sino al "complesso di Telemaco" e alle riflessioni su psicoanalisi ed estetica, questo libro sintetizza l'itinerario di un pensiero.
"Il vuoto e il resto" raccoglie una serie di lezioni svolte da Massimo Recalcati" nel 1993-94 all'Università Statale di Milano nell'aula 211 presso la cattedra di Filosofia Morale allora presieduta da Franco Fergnani che fu uno dei primi maestri dello psicoanalista milanese. Un ventennio è trascorso da allora e il giovane Recalcati ha fatto la sua strada. La sua lettura di Lacan si è approfondita e ha recentemente assunto dimensioni tali da essere riconosciuta in Italia come una delle letture più originali e imprescindibili dell'opera dello psicoanalista francese. Nondimeno queste lezioni hanno costituito un suo primo e imprescindibile laboratorio teorico. La freschezza della parola orale e la sua vocazione didattica rendono questo libro una prima tappa storica della lettura recalcatiana di Lacan.