Per troppo tempo la filosofia è stata ridotta a mero discorso teorico disincarnato per pensatori da tavolino.È arrivato il momento di cambiare postura e rimettere in gioco il corpo in filosofia.È arrivato il momento di tornare alla palestra di Platone, il gymnasion a nord ovest di Atene in cui Platone e i suoi allievi praticavano con la stessa serietà il dialogo e la lotta. Si tratta di rileggere in modo inedito la filosofia platonica come cura e allenamento del plesso mente-corpo e di proporre una filosofia incarnata per l’oggi. È il compito che si prefigge Simone Regazzoni: rimettere il filosofo in piedi, abbandonare l’archeologia del sapere e iniziare a pensare a partire dal e attraverso il corpo. La filosofia torna così a essere un’arte del corpo vivente attraverso cui fare esperienza dei propri limiti e del loro superamento, della paura, della fatica,del dolore, della gioia, della propria potenza di esistenza, della possibilità di sottrarsi a dispositivi di potere e di elevarsi. Passando per Thoreau, Nietzsche, Foucault, Shusterman si arriva al culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali, alle Mixed Martial Arts, agli allenamenti di Bruce Lee e all’Arte marziale del Hwa Rang Do praticata da Simone Regazzoni. Egli stesso filosofo atleta che si muove nell’orizzonte della filosofia incarnata per provare ogni giorno a essere migliori di ciò che si è.
L'amore è avventura. Parole che diventano baci e morsi feroci. Musica ascoltata in loop, di notte. Ed è filosofia, il genere di filosofia in atto che, da Socrate in poi, insegna l'amore nell'unico modo possibile: trasformandosi in una vera e propria dichiarazione. Ma l'amore inteso in questo modo è in pericolo nella nostra epoca, dominata dal piacere e dal narcisismo dell'io che vuole addomesticare ogni passione eccessiva. Come ritornare alla verità dell'amore nell'epoca della sua fine? E ciò che spiega Simone Regazzoni in questo libro, che è al contempo saggio filosofico e schietto memoir, condividendo la sua esperienza personale e mettendo a frutto le teorie di grandi maestri (da Platone a Eco, da Dante a Lacan), attraverso frammenti autobiografici e suggestioni musicali, con uno stile incalzante come una traccia di Springsteen e meravigliosamente jazz cornea Love Supreme di Coltrane. «E ora di parlare, per dirti, semplicemente, la verità. Quella che leggerai qui è la fedele trascrizione di una lunga, confusa, complicata dichiarazione d'amore: sussurrata una notte, tanto tempo fa. Ci sei tu, nel buio. C'è il tuo silenzio. C'è la filosofia. C'è la musica. E c'è quella notte, che dura ancora, in me.». Con e-book scaricabile fino al 30-06-2017.
Un sisma di inedita forza sollecita lo spazio del politico e le sue categorie. L'esigenza di un ripensamento radicale del politico è diventata ineludibile. Attraverso un confronto con l'intera opera di Derrida, l'autore rilegge, in un'ottica decostruttiva, i principali temi che innervano la tradizione filosofico-politica dell'Occidente: il "lògos" come elemento che definisce la politicità specifica del vivente umano; l'invenzione del "nòmos" in Grecia antica e la nascita del teologico-politico; il potere sovrano nel suo essenziale legame all'eccezione e al sacrificio; il rapporto tra ius e iustitia; l'eredità di Marx, il messianico e l'a-venire della democrazia. Le undici tesi sono però anche un tentativo di ripensare la decostruzione del politico al di là dei limiti del testo in senso stretto e dell'interpretazione. La decostruzione del politico non può muoversi, semplicemente, nella biblioteca filosofica della vecchia Europa. Perché la decostruzione - come Derrida ha scritto - e ciò che accade: nelle cose stesse, nella storia, nello spazio reale del politico; è l'essere-in-decostruzione dell'epoca fallogocentrica in cui si è costituito ed è stato pensato lo spazio del politico come spazio dell'Uno sovrano e comunitario, o meglio, co(im)munitario, teso alla salvaguardia della vita - bios o zoé.