Da vescovo ausiliare ad arcivescovo di Milano. Chi è Mario Delpini? Papa Francesco lo ha scelto per essere il pastore della diocesi ambrosiana dopo i cardinali Martini, Tettamanzi e Scola, di cui è stato stretto collaboratore. Una nomina che ha colto molti di sorpresa, ma in linea con le ultime scelte del pontefice: figura non ascrivibile a nessuna cordata, sacerdote dedito alle famiglie e agli ultimi, vescovo mite e lontano dall'identikit del manager. Classe 1951, uomo dal temperamento cordiale, ottimo rapporto con i fedeli, Delpini è stato segretario della Conferenza episcopale lombarda e si è occupato a lungo di formazione del clero, ma negli anni si è rivelato anche un acuto osservatore del mondo che gravita attorno al campanile parrocchiale, alla canonica, all'oratorio con tutti i suoi attori e comprimari: giovani, anziani, poveri, volontari, catechiste, devoti zelanti e critici, suore e seminaristi... Un'umanità variegata, a tratti ferita, bisognosa di attenzione e cure. In un racconto denso di curiosità e particolari, il vaticanista Paolo Rodari ricostruisce il percorso umano e spirituale di quello che si preannuncia un "grande vescovo": affettuoso, informale, che non dimentica gli amici e i collaboratori che gli sono stati vicini. Lanciando uno sguardo sul futuro, il nuovo pastore di Milano pone i capisaldi della missione che lo attende: le sue idee sull'accoglienza agli immigrati, sul rapporto con le altre religioni e le altre confessioni cristiane, sulle prospettive della civiltà italiana e della Chiesa nei prossimi anni.
È giovedì grasso, e mentre la città di Roma festeggia il carnevale, la Chiesa già prepara le celebrazioni per l'inizio della Quaresima. Qualcuno, però, ha scelto un altro modo per rendere questo giorno memorabile. Nella basilica di Santa Maria Maggiore viene rinvenuto il corpo di una ragazza sottoposta a un doloroso supplizio, prima di trovare pace nella morte. Una serie di stiletti le sono stati conficcati nel cranio, come a voler riprodurre una corona di spine. La giovane è figlia di un dipendente vaticano, dettaglio che rende la vicenda particolarmente delicata. Per questo, padre Harris, responsabile della sicurezza della Santa Sede, sceglie di occultare il cadavere nei sotterranei di Castel Sant'Angelo, fino a che le acque non si saranno calmate. Quando però, a distanza di poche ore, un secondo corpo viene scoperto all'interno di un'altra basilica, si fa strada il sospetto che quelle morti siano opera di una mente oscura, il cui scopo è gettare fango sul papa e sulla Chiesa di Roma. A cercare di fare luce su un piano che si rivela via via più diabolico, oltre ad Harris, sarà Lupo Pagani, zelante giornalista disposto a tutto per uno scoop. Entrambi conoscono il male in molte delle sue forme, ma questa volta sarà davvero difficile essere preparati a quello che li aspetta.