I commenti di padre Ermes Ronchi per ogni domenica dell'anno: da leggere personalmente, da commentare in famiglia, con cui pregare perché la nostra festa non sia vuota ma colma della tenerezza di Cristo. "Io credo nella buona notizia di Isaia, Giovanni, Gesù. Lo credo non per un vacuo ottimismo. Il cristiano non è un ottimista, è uno che ha speranza. L'ottimista tra due ipotesi sceglie quella positiva. Io scelgo il Regno per un atto di speranza: perché Dio si è impegnato con noi, con un intreccio così scandaloso con la nostra carne da arrivare fino alla morte di croce".
«Respirate sempre Cristo» è l’ultimo forte invito dell’abate Antonio, il padre dei monaci e sottolinea lo scenario del Cristo come ambiente vitale, invisibile e necessario come l’ossigeno, nota caratteristica della spiritualità dell’autore. Questi brevi commenti ai vangeli festivi sono un invito a mettere il nostro respiro in sintonia il cielo e la terra.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di Santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere, tra cui ricordiamo: Dietro i mormorii dell’arpa (1999); Il canto del pane (2002); Bibbia e pietà mariana (2002); Ha fatto risplendere la vita (2003); Dieci cammelli inginocchiati (2004); Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi, anno A (2004); L’alfabeto della vita. Commento ai vangeli festivi, anno B(2005); Le case di Maria(2006).
Il libro con i commenti al vangelo festivo, anno B, fa seguito al volume con i vangeli dell'anno A: Sciogliere le vele. Non omelie, ma piuttosto semi di omelie, brevi spunti per il lettore veloce di oggi, essenziali e leggeri.
Non commenti esegetici, ma spirituali, che si propongono di raccontare un Dio che accade al centro della vita, perché non ci interessa un sacro che non sia fioritura d'umano.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere, tra cui ricordiamo: Dietro i mormorii dell'arpa (1999), Bibbia e pietà mariana (2002), Ha fatto risplendere la vita (2003), Il canto del pane (20042), Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi, anno A (2004), Dieci cammelli inginocchiati (20052).
Il libro raccoglie commenti al vangelo festivo, anno A, non i forma di omelia ma come spunti brevi per il lettore veloce di oggi, senza apparati critici, quindi essenziali e leggeri.
Il genere di commento evangelico non adotta un taglio esegetico, ma una priorità “spirituale”, che si propone di toccare la vita e ridestare speranza. In queste pagine viene offerta non tanto un’elaborata catechesi, quanto piuttosto una “paràclesi”, esortazione, il cui intento è confortare e dare forza, far cantare la Parola, perché possa ancora sedurre.
Un libro per accostare le letture domenicali informa breve. Per una lettura personale.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere: Dietro i mormorii dell’arpa (1999), Bibbia e pietà mariana (2002), Ha fatto risplendere la vita (2003), Il canto del pane (20042), Dieci cammelli inginocchiati (2004).
in questa sezione