Meditazioni profonde di Ermes Ronchi per noi uomini e donne, là dove viviamo, nel quotidiano abitare delle nostre case.
Il Natale ci riporta all'essenza del cristianesimo: la persona di Gesù, carne di Dio. Dio, scegliendo il cammino dell'umiltà, viene ad abbracciare l'umanità. Noi oggi, come un tempo i Magi, siamo cercatori di Dio, ma nel Natale spesso vediamo solo la poesia di un bambino avvolto da un abbraccio. Maria, la madre, ci aiuta però a capire il significato di questo abbraccio: lei è l'abbraccio che fa vivere. Gesù vive per l'amore di sua madre... Da questo abbraccio gli verrà, insieme alla fede, forza per vivere. Ancora adesso Dio vive per il nostro amore, sta a noi aiutarlo a incarnarsi nelle nostre case, valorizzando il feriale, il carnale, l'umiltà di Dio, la compenetrazione di cielo e terra. Questo è il messaggio straordinario del Natale, che padre Ermes Ronchi poeticamente sottolinea.
Un detto ebraico racconta che in principio Dio creò il punto di domanda e lo depose nel cuore dell'uomo. Le domande contengono tesori, aprono rivelazioni. Questo libro invita a fermarci in ascolto di un Dio di domande: non più interrogare il Signore, ma lasciarci interrogare da lui. E invece di correre subito a cercare la risposta, fermarci a vivere bene le domande, le nude domande del vangelo. Amare le domande, voler bene alle domande: sono già rivelazione. Ci preoccupiamo di come incontrare il Signore; lasciamo che sia lui a entrare in relazione con noi, con le sue domande che confortano e incalzano la vita.
Non è un trattato sulla preghiera, ma piuttosto una narrazione su di essa. L'Autore ne parla a partire da figure, immagini, passi dell'Antico e del Nuovo Testamento e ne "racconta" i vari aspetti (silenzio, ascolto, tipi di preghiera...) attingendo ai Salmi, al Padre nostro, al Magnificat e ad altri versetti famosi, citando spesso anche maestri spirituali di ieri e di oggi. Il titolo si riferisce all'episodio della Genesi (cap. 24) in cui Rebecca dà da bere al servo di Abramo - giunto a cercare una moglie per Isacco - e ai suoi dieci cammelli. Un libro indispensabile, capace di coinvolgere e suscitare nuove consapevolezze
Una parola scorre sotto tutte le parole della Bibbia, come una corrente sotterranea, una nervatura delle pagine. Questa parola è “vita”. A partire dal libro della Genesi, quando Adamo divenne un essere che ha vita (Gen 2,7), proseguendo con i racconti dell’Esodo quando, nei giorni dell’alleanza, il Signore disse: “Hai davanti a te la vita e la morte, scegli!” (Dt 30,19), attraverso i Salmi, la cui supplica più ripetuta è “Fa’ che io viva!”, fino ai Profeti, che rivelano il volto del Dio della vita, tale parola agisce da protagonista nascosta. Queste pagine ci accompagnano lungo un itinerario che culmina nella figura di Gesù: questi ha l’audacia di attribuirsi, come suo nome proprio, come sua identità, la vita: “Io sono la vita” (Gv 14,6); anzi, ne fa la sua missione specifica: “Sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza” (Gv 10,10).
l’Autore
Ermes Ronchi, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, dove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di «Avvenire», ha pubblicato varie opere: Dietro i mormorii dell’arpa (1999), Bibbia e pietà mariana (2002), Ha fatto risplendere la vita (2003), Il canto del pane (2004), Dieci cammelli inginocchiati (2004). Per le Edizioni San Paolo sono usciti: Respirare Cristo. Commenti ai vangeli festivi.Anno C (2007), Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi. Anno A (2011), Il canto del pane (2011), L’alfabeto della vita. Commento ai vangeli festivi.Anno B (2011).
L'amicizia è il tema chiave di questo testo. Essa è parte costitutiva del cammino di Bernardo, Francesco, Teresa, là dove umanità e santità si saldano strettamente tra loro. Protagonisti determinanti della storia della Chiesa, essi ci aiutano a tracciare un'altra storia, meno ufficiale ma non meno reale ed importante: una storia che non si svolge nei palazzi del potere, ma è fatta di incontri, di affetti, di emozione reciproca. Senza paura della passione. La Chiesa avanza anche mostrando, nei suoi uomini e nelle sue donne migliori, una nuova architettura dei rapporti umani. Non si tratta di amicizia spirituale, o funzionale a una riforma o a un progetto ecclesiale, bensì di amicizia umana, emozionale, viva. Perché l'amore e l'amicizia compongono una parte decisiva di una "scienza pratica" del vivere, una spiritualità che non è sottrazione, ma addizione d'umano. Una riflessione sul tema della "salute spirituale" che l'amicizia protegge e custodisce, riserva di vita sana e gioiosa.
Gesù è vitale come il respiro, inseparabile e vicino. Il tempo di Avvento è un invito a "respirare Cristo", tra visibile e invisibile, tra terra e cielo.
È una lettura che parte dal verso di una poesia di Mariangela Gualtieri "C'è dell'oro in questo tempo strano" per dirci che questo è un tempo difficile, ma è comunque un tempo che può riservare sorprese, che può nascondere, in profondità, delle pepite d'oro. E l'oro consiste nella riscoperta di una dimensione di contatto più autentica con sé stessi, con gli altri, con il creato.
Un viaggio attraverso le case che Maria ha abitato durante la sua esistenza. La sua memoria biblica, infatti, si apre con una casa (Nazaret) dove è un angelo a parlare e si chiude con una casa (Gerusalemme) dove a parlare sono il vento e il fuoco. La casa non è soltanto l'abitazione, ma anche il luogo dove accadono gli eventi decisivi della vita: la metafora consente quindi il passaggio dall'edificio all'interiorità di chi vi abita. La casa è Maria stessa. Raccolta e ospitale (caratteristiche proprie di ogni abitazione), Maria sarà casa di Dio. Creatrice di relazioni, nelle sue case elabora e trasmette un'arte di vivere che insegna a non smarrire la polifonia dell'esistenza e degli affetti.
Dieci domande per altrettante meditazioni, dieci domande per "far risuonare ancora, magari in modo inusuale la parola di Gesù". È questo lo scopo che Ermes Ronchi si è proposto nel predicare gli esercizi spirituali davanti a papa Francesco e alla Curia romana. Ma prima di cercare le risposte, "parole dell'uomo", è indispensabile "amare le domande, che sono Parola di Dio". Esse sono come un vasetto chiuso: bisogna scoperchiare, sollevare per trovare dentro "una sorpresa d'oro e di luce. Le domande sono il contenitore di un piccolo tesoro; ti disarmano, e poi ti convocano a dare risposte creative e solo tue". Le domande sono le nude domande del Vangelo, su cui meditare con parole semplici e concrete: Che cosa cercate? Perché avete paura, non avete ancora fede? Ma voi, chi dite che io sia?... Il volume è arricchito dalla lettera con cui papa Francesco ha invitato Ronchi a tenere gli esercizi spirituali e dal suo discorso tenuto a conclusione di essi.
Il tempo in cui viviamo non ci piace. E allora cosa possiamo fare per cambiarlo?
Dobbiamo innamorarcene.
È questo l’invito controcorrente che parte da due grandi voci poetiche e profetiche del mondo cristiano: Ermes Ronchi e Marina Marcolini. “L’innamoramento - scrivono - è un gesto rivoluzionario, il primo passo imprescindibile per cambiare il mondo”.
“Innamorarsi della realtà” propone dunque un percorso umano e spirituale per stare dentro il nostro presente e estrarne motivi di bellezza e di amore, senza temere i buchi neri che ci sono e che vanno affrontati “con combattiva tenerezza”.
Un commento alla grande preghiera cristiana del Padre Nostro, nel quale è racchiuso il nocciolo stesso del cristianesimo. Tutto il messaggio evangelico è racchiuso in una preghiera, non in una dottrina o in un insieme di dogmi. Questo volume presenta un commento biblico, teologico e poetico al Padre Nostro, come il centro della relazione tra Dio e l’uomo credente, e porta il lettore ad appropriarsi del Padre Nostro in un cammino personale.
ERMES RONCHI, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona).