Intendendo offrire un contributo alla riflessione che ha accompagnato la ricorrenza del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, l'Istituto Paolo VI di Brescia ha dedicato il suo XII Colloquio Internazionale di Studio a tracciare un bilancio delle posizioni presenti nella vivace discussione attuale sull'interpretazione del Vaticano II, inteso sia come tornante fondamentale nella storia della Chiesa, sia come impulso a ripensare le forme dell'annuncio cristiano in dialogo con una cultura in profonda trasformazione. In continuità con la linea di ricerca tracciata fin dalle origini dell'Istituto, il Colloquio ha cercato di mettere in luce il significato dell'azione di Paolo VI nel portare a termine il Concilio e nell'attuarne le indicazioni e di mostrarne il rilievo per l'interpretazione storica e teologica del Vaticano II. Insieme a contributi di carattere generale sull'interpretazione del Concilio, nel volume si trovano approfondimenti dedicati a illustrare la relazione tra papa Montini e l'assemblea conciliare e i modi in cui il suo stile personale e pastorale ha influenzato quello del Vaticano II. Lo stile di Paolo VI nel guidare il Concilio e l'avvio della ricezione del suo insegnamento nella stagione postconciliare si rivela infatti con particolare evidenza nelle relazioni da lui stabilite con singoli episcopati nazionali e con gruppi organizzati all'interno dell'assemblea conciliare.
Il libro raccoglie 366 pensieri, uno per ogni giorno dell'anno, tratti dagli scritti di un grande Pontefice, Paolo VI. I temi delineati dai brani spaziano dalla catechesi teologica alla dottrina sociale, dalla spiritualità all'etica, dalla liturgia all'antropologia cristiana. La lettura graduale dei testi delinea, da una parte, i tratti peculiari dell'umile sapienza e della profonda umanità del Papa; dall'altra offre un prezioso e ricco tesoro di spunti per la meditazione e la riflessione personale o comunitaria. Alla fine del percorso ci si rende conto che Paolo VI non fa altro che indicarci l'unica valida Via che ognuno di noi deve seguire, Gesù Cristo: "Dovremmo sentirci un po' tutti chiamati per nome; è necessario vedere in Gesù la guida dei nostri destini, dell'intera nostra vita".