Per penetrare in profondità nel mistero dell'incarnazione del Verbo e della divino- umanità di Gesù non si può prescindere da una comprensione spirituale dell'"umanità" di Maria, della sua piena appartenenza al popolo di Israele; così come per approfondire il senso del nostro essere chiesa oggi è indispensabile riandare con gli occhi della fede alla chiesa-madre di Gerusalemme, la chiesa della Pentecoste, "assidua e concorde nella preghiera, insieme con Maria, la madre di Gesù".
Si tratta della trascrizione in stile colloquiale di un corso di Esercizi spirituali, dettati dall'autore nel 1990, a Bologna, presso la Villa San Giuseppe, in occasione di un "anno ignaziano". Gli Esercizi, di otto giorni, sono stati tenuti a un gruppo di gesuiti e ad altri amici sull'Autobiografia di sant'Ignazio. Poco prima di questo corso, l'autore aveva avuto modo di leggere Il cammino dell'uomo di Martin Buber, rimanendone colpito dalle molte similitudini tra l'esperienza spirituale di Ignazio di Loyola e l'insegnamento chassidico di M. Buber. Anche il cammino ignaziano descritto nell'Autobiografia, infatti, propone un itinerario per la crescita, la maturità, l'autenticità e segna le tappe cruciali del "cammino dell'uomo", come risalire la propria fonte, scegliere la propria vita e perseguirla con tutte le forze.
Quest’opera, in tre volumi (quattro tomi), interpreta la Bibbia come un «Corso di esercizi di due millenni», che il Signore Dio dà al suo popolo, Israele/Chiesa, e mette al servizio di essa la dinamica psicologica e spirituale degli Esercizi ignaziani, conservando ad essi il loro carattere di proposta di riforma spirituale della persona nella Chiesa. Gli Esercizi – quelli di Ignazio, di trenta giorni – non sono «un’esperienza di preghiera» da ripetersi più volte, magari ogni anno! Sono una «corsa nella fede» da fare una volta e da proseguire con costanza per tutta la vita, fino alla fine.
La Terza Settimana presenta alla nostra contemplazione i misteri della passione del Signore, sottolineando soprattutto l’unità dinamica delle molte tappe dell’unico Mistero Pasquale. Nella Quarta Settimana, invece, si meditano i vangeli della risurrezione. In entrambe queste settimane l’esercitante non è invitato a prendere decisioni, quanto a confermare quelle prese durante la Prima e la Seconda.Tutto dipende ovviamente dai tempi spirituali di ciascuno. Le conferme delle nostre scelte ci raggiungono sulla base della vita pasquale, che dovrebbe essere la vita normale del cristiano.
Punti forti
Frutto di oltre quarant’anni di predicazione degli «Esercizi spirituali di trenta giorni», l’opera costituisce un modo originale di leggere la Bibbia come una carta topografica di «sentieri di vita».
Un’opera monumentale, utilizzabile da tutti, per accostarsi alla proposta spirituale di Ignazio di Loyola. La fama dell’Autore.
Destinatari
Religiosi, ma anche laici, che vogliono cimentarsi con il «Mese ignaziano».
L’autore
Francesco Rossi De Gasperis, gesuita, dopo un periodo di vita missionaria in Giappone, ha partecipato per diversi anni alla pastorale della Cappella dell’Università della Sapienza, a Roma. Dal 1966 al 1995 ha tenuto corsi di teologia biblica, dogmatica e spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si occupa di lectio divina, specialmente in relazione con gli Esercizi spirituali ignaziani, e ha dato ritiri e tenuto sessioni in molti Paesi di Europa,Asia,Africa e nelle Americhe. Dal 1977 fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme, dove si interessa alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele. Insieme ad Antonella Carfagna accompagna dei pellegrinaggi nel paese biblico intesi come «esercizi spirituali di lectio divina della Terra».
Negli esercizi spirituali itineranti, che siamo soliti fare nella Terra del Santo, abbiamo scelto di recarci a Betlemme nel pomeriggio della giornata, nella quale al mattino abbiamo celebrato l’Eucaristia presso il sepolcro vuoto del Santo, nella Basilica dell’Anastasi (= la Risurrezione), a Gerusalemme. Solamente alla luce del Risorto, e dei teli e del sudario lasciati nella tomba di Gesù (Gv 20,6-7), prendono tutto il loro senso – per il discepolo che vede e crede (Gv 20,8) – le fasce nelle quali Maria aveva avvolto il suo bambino appena nato, prima di porlo nella mangiatoia (Lc 2,6-7).
Francesco Rossi de Gasperis, gesuita, fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme, dove si interessa specialmente alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele, e tiene corsi presso il Centro “Ecce Homo” e l’Istituto “Ratisbonne”. Dopo un primo periodo di vita missionaria in Giappone, ha partecipato per diversi anni alla pastorale della Cappella Universitaria di Roma. Dal 1966 è professore di teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si è inoltre occupato di “lectio divina” in diversi paesi di Europa, Asia, Africa e nelle Americhe. Dal 1984 dirige un corso di due mesi di formazione permanente per gesuiti italiani a Gerusalemme. Il presente volume raccoglie le meditazioni proposte, negli ultimi anni, a conclusione di questo corso. In questa stessa collana ha pubblicato recentemente "E videro la sua gloria (Lc 9,32)". Una scuola della fede secondo la liturgia dell’anno C.
Non si può diventare cristiani se non cominciando da Gerusalemme. Non esiste rottura tra la fede di Israele e il vangelo di Gesù. Esiste piuttosto una "continuità trasfigurata". Con questa convinzione, Francesco Rossi de Gasperis presenta la figura di Paolo di Tarso, apostolo delle genti, ma prima di tutto evangelista di Israele, rimasto un fariseo zelante anche dopo esser diventato discepolo di Gesù. Paolo, contemplato e studiato come persona-figura di questa unità e continuità trasfigurata, svela come la Nuova Alleanza conduca la Torah di Mosè al suo ultimo rinnovamento.
Indice: L'evangelo di Paolo * Alcune proposte di cronologia paolina * L'esperienza messianica neotestamentaria dei Dodici e della chiesa di Gerusalemme * L'ora di Damasco * La conoscenza che Saulo aveva di Gesù prima di volgersi a lui * La trasfigurazione operata in Paolo dalla sua "ora di Damasco" * Paolo e Israele * Paolo e la tradizione ecclesiale * Conclusione.
Un corso di esercizi spirituali per tutti, dove sia la Bibbia sia la proposta spirituale di Ignazio di Loyola vengono coniugati e presentati in maniera veramente provocatoria, con l'unico obiettivo di mettere ordine nella propria vita, vivendo con lealtà e purezza di coscienza la sequela di Gesù Cristo.
Frutto di oltre 40 anni di predicazione degli "Esercizi spirituali di trenta giorni", cioè del Mese ignaziano, questo ricco e articolato commento agli Esercizi spiritualidi sant'Ignazio di Loyola, previsto in quattro volumi (un volume per ogni settimana del Mese ignaziano), vuole aiutare gli esercitanti ad assimilare e mettere in pratica nella vita il cammino di orazione e di discernimento nello Spirito che si percorre durante le quattro Settimane ignaziane.Si tratta di un'opera variamente utilizzabile da diversi lettori: gli esercitanti potranno servirsene per "fare i propri esercizi" di trenta, otto o cinque giorni; gli studiosi della spiritualità ignaziana potranno leggervi un'esposizione di quello che potrebbe essere il retroterra di chi dà o fa il Mese ignaziano. Rimane in ogni caso una maniera del tutto originale di riconoscere negli Esercizi di sant'Ignazio un approccio alla Bibbia in termini di lectio divina, un modo di leggere la Bibbia come una carta topografica di "sentieri di vita" (cfr. Sal 16,11). Del resto, che cosa è la Bibbia se non un corso di esercizi spirituali che il Signore ha fatto fare al suo popolo, Israele? Un'opera monumentale, in quattro volumi, nella quale F. Rossi De Gasperis propone in definitiva una descrizione del mondo spirituale di sant'Ignazio.
Frutto di oltre 40 anni di predicazione degli "Esercizi spirituali di trenta giorni", cioè del Mese ignaziano, questo ricco e articolato commento agli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola, in quattro volumi, F. Rossi De Gasperis, vuole aiutare gli esercitanti ad assimilare e mettere in pratica nella vita il cammino di orazione e di discernimento nello Spirito che si percorre durante le quattro Settimane ignaziane. Si tratta di un'opera variamente utilizzabile da diversi lettori: gli esercitanti potranno servirsene per "fare i propri esercizi" di trenta, otto o cinque giorni; gli studiosi della spiritualità ignaziana potranno leggervi un'esposizione di quello che potrebbe essere il retroterra di chi dà o fa il Mese ignaziano. Rimane in ogni caso una maniera del tutto originale di riconoscere negli Esercizi di sant'Ignazio un approccio alla Bibbia in termini di lectio divina, un modo di leggere la Bibbia come una carta topografica di "sentieri di vita" (cfr. Sal 16,11). Del resto, che cosa è la Bibbia se non un corso di esercizi spirituali che il Signore ha fatto fare al suo popolo, Israele? Oggetto di questa Prima Parte della Seconda Settimana è la contemplazione del Re eterno (Gesù Messia) e della sua chiamata. Questa contemplazione viene fatta però solo dopo che sono stati ricordati gli esempi di un gran nugolo di testimoni.