Questo volume racchiude la prima trilogia e l'epilogo della serie di Zuckerman, la personalissima indagine di Roth sulle conseguenze impreviste dell'arte nel corso della seconda metà del ventesimo secolo, principalmente nell'America libertaria e poi, per contrasto, nell'Europa Orientale soffocata dai sovietici. Nello "Scrittore fantasma" uno Zuckerman ventitreenne, pieno di sacro fuoco per la letteratura, va a rendere omaggio a Emanuel Isidore Lonoff, lo scrittore che considera suo maestro, e in lui non incontra soltanto una figura paterna, un modello a cui assomigliare a tutti i costi. Diviso tra le esigenze della propria arte e le "pretese" della vita, Lonoff è il fantasma dello scrittore che Zuckerman stesso diventerà. In "Zuckerman scatenato" ritroviamo Nathan alla fine degli anni Sessanta, divorziato, ricco, e molto, molto inquieto. Ha pubblicato un libro scandaloso che gli ha fruttato un milione di dollari, ma la sua vita è nel caos. Con "La lezione di anatomia", lo scrittore quarantenne viene colpito da un male misterioso e decide che è venuto il momento di cambiare vita, lasciar perdere i libri e il sesso, e il ruolo del malato, per diventare lui stesso medico e curarsi da solo. "L'orgia di Praga", che riproduce le pagine dei taccuini sui quali Zuckerman annota il suo soggiorno fra gli artisti proscritti nella Praga dell'occupazione sovietica, funge da epilogo alla trilogia e appone un sigillo alla struttura dell'opera magna di Roth sulle conseguenze impreviste dell'arte.
"Bando agli indugi, è venuto il momento di svelare ciò che non andrebbe svelato - la storia del desiderio del professore. Però non posso farlo senza prima chiarire in modo soddisfacente, almeno per me, se non per i vostri genitori, perché ho deciso di eleggervi a miei voyeur, miei giurati e miei confidenti, perché ho deciso di esporre i miei segreti a persone che hanno la metà dei miei anni, e che perlopiù non ho mai visto né conosciuto. Perché voglio un pubblico, quando la maggior parte degli uomini e delle donne preferiscono tenere tali faccende per sé oppure rivelarle solo ai più fidati confessori, laici o religiosi? Cosa rende necessario, addirittura appropriato, che mi presenti a voi giovani sconosciuti in guisa non di insegnante ma di primo dei testi di questo semestre? Sono devoto alla finzione, e vi assicuro che quando sarà il momento vi spiegherò tutto quel che so in proposito, ma a dire il vero nulla vive in me quanto la mia vita».
Nathan Zuckerman ritorna a New York, la città che ha lasciato undici anni prima. Durante quel lungo isolamento sui monti del New England, Zuckerman non è stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. Vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, Nathan Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. Il primo è con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno Manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornerà alla vita cittadina. Ma, dall'istante in cui li incontra, Zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane Jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto ciò che credeva dimenticato. Il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, Amy Bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di Zuckerman, E. I. Lonoff. Amy, un tempo irresistibile, è ormai una vecchia stremata dalla malattia. Infine il terzo incontro, quello con l'aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario. Di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell'amore e della perdita, del desiderio e dell'animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità.
Il destino dell'"Everyman" di Roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturità, fino alla vecchiaia, straziata dall'osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. Pubblicitario di successo presso un'agenzia newyorkese, è padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. È l'amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua più aspra invidia, ed è l'ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. In definitiva, è un uomo che è diventato ciò che non vuole essere.
Il libro, come recita il sottotitolo, è una storia vera. Protagonista è Hermann Roth, il padre di Philip. Hermann è un vedovo di ottantasei anni, agente di assicurazioni in pensione, conosciuto un tempo per il suo genio, la sua forza e il suo fascino, che ora lotta contro un tumore al cervello. Colmo di amore e attenzioni, di ansia e terrore, Philip accompagna il padre in ogni momento di questa enorme esperienza, lungo il calvario di una dilatata agonia. Il figlio condivide l'umore e le miserie che il malato è costretto a subire: consulti medici, l'orrore del decadimento fisico, l'attesa inumana della separazione finale. Gli episodi memorabili si accumulano: il figlio che paragona la fredda tomografia del padre al calore della propria biografia; il confronto del suo lascito patrimoniale con quello di un taxista psicopatico; ma anche il concerto di musica da camera suonato dagli amici per Hermann; o Philip che telefona a Joanna, una compagna d'università, per calmare le proprie angosce.
Il destino dell'"Everyman" di Roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturità, fino alla vecchiaia, straziata dall'osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. Pubblicitario di successo presso un'agenzia newyorkese, è padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. È l'amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua più aspra invidia, ed è l'ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. In definitiva, è un uomo che è diventato ciò che non vuole essere.
Sulle tracce del manoscritto inedito di un martire di lingua Yiddish, lo scrittore americano Nathan Zuckerman a metà degli anni Settanta si reca nella Praga dell'occupazione sovietica. Lì, in una nazione strangolata dal totalitarismo comunista, scopre una dimensione letteraria che non gli appartiene, segnata come dalla prevaricazione istituzionalizzata. E lì, fra gli scrittori oppressi insieme ai quali si trova ben presto invischiato in una serie di avventure bizzarre e struggenti, scopre anche una forma intrigante e perversa di eroismo. "L'orgia di Praga", che riproduce le pagine dei taccuini sui quali Zuckerman annota il suo soggiorno fra quegli artisti proscritti, funge da epilogo alla trilogia composta da "Lo scrittore fantasma", "Zuckerman scatenato" e "La lezione di anatomia", e appone un sigillo sensazionale all'intricata struttura dell'opera magna di Roth sulle conseguenze impreviste dell'arte.
"Con l'amante la vita quotidiana passa in secondo piano" scrive Roth ed esibendo tutta la sua abilità di brillante osservatore della passione umana, presenta in "Inganno" il mondo circoscritto dell'intimità adulterina con una schiettezza che non ha eguali nella narrativa americana. Al centro di "Inganno" ci sono due adulteri nel loro nascondiglio. Lui è uno scrittore americano di mezza età che vive a Londra, di nome Philip, lei è una donna inglese spigliata, intelligente e colta, compromessa da un matrimonio umiliante a cui, a poco più di trent'anni, è già quasi, a malincuore, rassegnata. L'azione del libro consiste nelle loro conversazioni, per lo più schermaglie amorose prima e dopo aver fatto l'amore. Questo dialogo acuto, ricco, scherzoso, inquisitorio, "che si muove" come scrive Hermione Lee "su una scala di dolore che va da un furioso sconcerto a una stoica gaiezza" è quasi l'unico ingrediente di questo libro, e l'unico di cui si senta il bisogno.
Lo scrittore Nathan Zuckerman è prostrato da una misteriosa malattia, che inizia dal collo e dalle spalle e invade tutto il corpo. La sua principale occupazione è vagare da un medico all'altro, ma nessuno riesce a scoprire la causa del suo tormento. Per evitare che tutti i tormenti si trasformino in incubo, cerca di trovare le cause al suo dolore in qualcosa di reale e concreto: suo fratello, per esempio, lo accusa di aver provocato la morte dei loro genitori con la pubblicazione del suo astioso bestseller. Decide infine di fuggire da New York e di iscriversi alla facoltà di medicina per colmare i vuoti della sua professione di scrittore, ma i guai che incontra sono peggiori di quelli da cui fugge.
Alex Portnoy ha trentrè anni ed è commissario aggiunto della Commissione per lo sviluppo delle risorse umane del Comune di New York. Nel lavoro è abile, intransigente, stimato. Il libro riporta il monologo di Alex che, dall'analista ripercorre la sua vita per capire perché è travolto dai desideri che ripugnano alla "mia coscienza e da una coscienza che ripugna ai miei desideri".
Per ragioni incomprensibili, il professore David Alan Kepesh si ritrova trasformato in un enorme seno. Cieco ma provvisto di udito e soprattutto di sensibilità cutanea, riceve le visite del padre, che gli racconta le vicende del suo piccolo mondo ebraico, dell'affettuosa e banalissima fidanzata, del rettore, che fugge travolto da un riso incontenibile, e del suo psicanalista. Ma soprattutto viene lavato da miss Clark, l'infermiera che gli procura un piacere immenso. Da una situazione surreale, simile a un incubo kafkiano o a un quadro di Dalì, Philip Roth fa scaturire situazioni comiche (e oscene). Prima edizione Bompiani, 1973.
Seymour Levov è alto, biondo e atletico. Malgrado sia di origine ebraica al liceo lo chiamano "lo Svedese". Negli anni '50 sposa miss New Jersey, avviandosi ad una vita di lavoro nella fabbrica del padre. Nella sua splendida villa cresce Merry, la figlia cagionevole e balbuziente. Finché arriva il giorno in cui le contraddizioni del paese raggiungono la soglia del suo rifugio, devastandola. La guerra del Vietnam è al culmine. Merry sta terminando la scuola e ha l'obiettivo di "portare la guerra in casa". Letteralmente.