In Evangelii Gaudium, papa Francesco ha posto l'attenzione in maniera forte e decisiva sul tema dell'evangelizzazione in un mondo che non solo è cambiato, ma si trova ormai a distanze siderali dalla società in cui l'annuncio cristiano aveva trovato terra feconda. La novità sociale, le prospettive globali dell'economia e un'etica divenuta fragile pongono il credente di oggi di fronte a un domanda interna ed esterna: chi sono io, come cristiano? E in quale mondo posso annunciare il vangelo? Don Antonio Ruccia prende questa domanda con tutta la serietà che a essa è dovuta, spostando l'accento dalla singolarità alla comunità: non più "chi sono io", ma "chi siamo noi, come comunità cristiana" di fronte al vangelo e di fronte al mondo postmoderno. La risposta va verso una profonda immersione nel contesto nuovo che al credente è offerto, affinché la risposta sia "incarnata" come indicato da Gesù. Catechesi, liturgia, carità devono essere il trinomio di ogni parrocchia evangelizzatrice: pensate in comune, tra clero e popolo, per l'annuncio visibile e coerente di una comunità della presenza sul territorio.
Questa ricerca teologico-pastorale ha il fine di approfondire il senso del rinnovamento ecclesiale nella prospettiva di una nuova evangelizzazione. Attraverso un'analisi sia della pastorale organica, sia della pastorale d'insieme la comunità ecclesiale, rivalutando il ruolo del laicato, come corresponsabile della vita ecclesiale, può operare nuove strategie di annuncio, celebrazione e testimonianza nella sua azione quotidiana. La corresponsabilità pastorale in cui i sacerdoti con i laici progettano la nuova evangelizzazione, è la fonte di una comunità missionaria fatta da testimoni che non camminano mai da soli, ma percorrono insieme strade nuove affinché non si disperda il patrimonio della fede e, nello stesso tempo, si possa raggiungere anche chi fino ad oggi non l'ha mai conosciuta.