Il volume raccoglie le meditazioni tenute dall'autore durante ritiri per adulti. In un tempo in cui è forte la tentazione della distrazione, diventa fondamentale lo stare dentro la realtà con la domanda di senso, poiché solo un "io" impegnato rispetto al suo cuore riesce a percepire esistenzialmente l'irruzione del mistero nella vita. Non si tratta di ridurre Dio alla risposta alle nostre domande ma riconoscere che il fascino che proviene dall'incontro con Cristo fa sì che Egli sia confessato come l'essenziale. Solo appartenendo e seguendo Cristo, si realizza la vittoria sul nichilismo che oggi sembra il senso ultimo dell'uomo e il suo destino.
Il cristianesimo si è sempre presentato come religione rivelata in cui Dio ha detto se stesso e tutto di sé: in particolare nell’evento Cristo, la parola definitiva di Dio poiché Verbo incarnato. Il volume ripercorre il senso biblico dell’autocomunicazione di Dio, la declinazione storica dell’idea di rivelazione con particolare attenzione allaDei Verbum del Vaticano II e offre alcune riflessioni sistematiche insistendo sul rapporto tra rivelazione, parola e storia.
Un breve compendio di teologia e cristologia.
Scritto e pensato soprattutto (ma non solo) per quanti si accostano come "principianti" allo studio della teologia, il volume è diviso in tre parti. La prima è una ricognizione sul senso della teologia cristiana e gli aspetti costitutivi del teologare (la rivelazione, la fede e la ragione). Nella seconda e più ampia parte si riflette sulla realtà e il mistero di Gesù di Nazaret; vengono ripercorse le questioni legate alla storicità di Gesù, i tratti caratteristici della sua personalità, il mistero centrale della sua vita, ovvero la morte e la risurrezione, quindi la riflessione della Chiesa dei primi secoli che prende forma normativa nei concili da Nicea a Calcedonia. Infine la terza parte affronta due questioni "sensibili": il problema del male, che costituisce una permanente provocazione e sfida all'esperienza cristiana basata sulla fede in un Dio creatore e provvidente e il rapporto tra fede e ragione alla luce del percorso storico e di alcune suggestioni che provengono dal contesto contemporaneo postmoderno.
Fonti teologiche nell'opera di Giambattista Vico. Quale significato ha avuto il cristianesimo nella modernita? Quanto ha contribuito alla tematizzazione delle sue molteplici prospettive di pensiero? E' possibile un illuminismo cristiano? Lo studio dell fonti teologiche del pensiero di Vico rivela come la rivelazione e la tradizione teologica, soprattutto quella agostiniana, costituiscono l'orizzonte per dar vita a un pensiero che manifesta la fecondita speculativa della visione cristiana in prospettiva metafisica, epistemologica e antropologica.