La Bibbia non è un testo facile: in quanto "parola dell'uomo" va inserita nel suo contesto storico-culturale, e nel lento processo di redazione e trasmissione del testo fino alla costituzione dell'elenco ufficiale, o cànone, dei libri biblici; in quanto "parola di Dio", libro sacro dell'ebraismo e del cristianesimo, impone seri approfondimenti per adeguare il suo messaggio perenne alla sensibilità dell'uomo d'oggi. L'autore di questo Breve corso introduttivo, docente di teologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intende offrire una solida base per la conoscenza della Bibbia e rispondere, in modo ordinato e completo, ai numerosi interrogativi del lettore moderno
Il volume è il secondo del progetto La Bibbia. Un percorso di liberazione. Esso contiene una presentazione sintetica della seconda e della terza parte del Primo Testamento, cioè dei libri sapienziali e profetici. L'opera è stata composta a partire dal presupposto che oggi molta gente, che pure vive una vita di fede, non è più in grado di affrontare il testo completo della Bibbia, con tutte le difficoltà che esso presenta sia in campo letterario sia in quello religioso. Il libro consiste essenzialmente in una selezione dei testi più significativi degli scritti profetici e sapienziali, tradotti in modo tale che, nella fedeltà al testo biblico, risultino facilmente comprensibili a ogni tipo di lettori. Ciascuno di essi è preceduto da una brevissima introduzione ed è seguito da un breve commento, che ne mette in luce l'idea centrale, e da un collegamento con il brano seguente. Ciò permette al lettore di collocare il singolo brano nel contesto di tutto il libro. Ogni libro biblico è preceduto da un'introduzione essenziale ed è seguito da una conclusione e da alcune riflessioni che aiutano ad attualizzare il messaggio di ciascun profeta. Testi biblici e commenti sono accompagnati da una serie di box laterali che forniscono informazioni complementari circa aspetti particolari, letterari e teologici. Le foto, che rispecchiano la vita quotidiana con i suoi problemi e difficoltà, sia nei paesi in via di sviluppo sia nel mondo occidentale ricco e consumista...
A cura di Paolo Lucca
Premessa di Paolo Sacchi
Introduzione storica ai LXX di Paolo Sacchi
La questione filologica di Corrado Martone
Tradurre i LXX di Luca Mazzinghi
Con testo greco a fronte
DESCRIZIONE: Intorno all’anno 400 la chiesa d’Occidente, di lingua latina, si trovò ad affrontare un problema: la Bibbia utilizzata, sia per la liturgia sia per lo studio, era un testo latino tradotto dal greco (la cosiddetta Vetus Latina), un testo che presentava vari errori di traduzione. Di qui la necessità di intervenire: se per il Nuovo Testamento si trattava solo di adottare un buon manoscritto greco, per l’Antico Testamento la questione si presentava più complessa perché il testo latino in uso era, sì, tradotto dal greco, ma questo a sua volta era stato tradotto dall’ebraico. Non era forse meglio risalire alla fonte? Si poneva un problema non solo linguistico ma di natura teologica: la Bibbia greca appariva più ampia di quella ebraica e anche nei libri comuni – che erano la maggior parte e i più importanti – c’erano frequenti varianti, talvolta di notevole spessore teologico.
Due padri della chiesa latina, entrambi venerati poi come santi, Girolamo e Agostino, presero posizioni opposte. Girolamo sosteneva che il testo ebraico dovesse essere preferito perché più antico: essendo scritto nella lingua originale, era il solo ispirato. Agostino difese invece il greco, perché aveva permesso alla Parola di Dio di essere accolta nel mondo pagano; apparteneva, quindi, alla storia della salvezza, diversamente dal testo ebraico. La vinse Girolamo e la sua Vulgata – testo latino corretto abbondantemente sull’ebraico, ma non del tutto – lentamente si impose nelle chiese di lingua latina.
Qual è ora, dunque, il significato di proporre in italiano la prima traduzione della Bibbia greca dei Settanta? Non c’è solo un intento filologico dietro questa impresa editoriale, ma la volontà di far conoscere un testo che può gettare nuova luce sulla nostra stessa cultura cristiana di oggi. D’altra parte, il testo greco della Bibbia non è un documento ad uso esclusivo degli storici del pensiero religioso: è un testo vivo, tanto da essere la Parola di Dio come è letta ancora oggi dai fedeli nelle chiese orientali.
(Paolo Sacchi)
COMMENTO: Un evento editoriale: la prima traduzione in lingua italiana della Bibbia dei Settanta, con testo greco a fronte.
Un'importante nuova versione della Bibbia sia per comprendere il cristianesimo antico che per la teologia di oggi.
I "libri storici", che rappresentano la prima sezione della Bibbia cristiana, contengono la rielaborazione in chiave narrativa della memoria storica di un popolo che, dopo la dura prova dell'esilio babilonese, ricercava una sua identità etnica e religiosa nel rapporto con JHWH, il Dio alleato. Storiografia e racconto sono due modi di rapportarsi al reale, diversi e non omologabili: mentre la storia "ricostruisce" dei fatti nella loro vera o presunta oggettività, il racconto li "rielabora" simbolicamente, rilevandone così la perenne attualità nel tempo. La verità delle Scritture deve essere quindi intesa in senso dinamico, cioè come capacità di creare. I libri storici, densi di significati simbolici, non ci aiutano quindi a ricostruire in modo esatto un periodo storico, ma piuttosto a "guardare dietro ai fatti" per scoprire il senso che essi avevano per gli esuli rimpatriati e hanno per noi, nella nostra vita di oggi.
Si legge nella Bibbia che uno dei compiti fondamentali del sacerdote è quello di insegnare a tenere distinto e separato ciò che è sacro da ciò che è profano, ciò che è impuro da ciò che è puro. Frase che contiene l'espressione di idee oggi malamente afferrabili, comprensibili solo come metafore indicanti valori affermati o traditi. Questo studio traccia la storia della categoria "sacro/profano - impuro/puro" quale si può ricavare dalla Bibbia e da molti altri scritti della cultura ebraica dalle sue origini fino al sorgere del cristianesimo. Un libro nel quale l'indagine storica non solo svela inaspettate trasformazioni di senso delle parole "sacro" e "impuro", ma mostra un'immagine inconsueta dei tanti volti del giudaismo e delle loro relazioni con la nascita del cristianesimo.
La storia biblica, il canone delle Scritture, le lingue della Bibbia, la formazione dei testi, l’ispirazione, la questione della verità, gli approcci alla Bibbia... Tutto in un breve corso qualificato che si distingue per la chiarezza del linguaggio, la brevità della trattazione, l’esaustività del contenuto.
Alessandro Sacchi è professore di esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto Teologico del PIME, affiliato alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Milano. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Lettera ai Romani (Città Nuova 2000) e Fede di Israele e messaggio cristiano. Alle radici del Cristianesimo (Queriniana 2001).