Qui vengono pubblicati con apparato critico, traduzione, note, Index fontium, e naturalmente con la segnalazione delle divergenze rispetto al testo virgiliano sei Vergiliocentones pagani, ciascuno dei quali preceduto da una breve introduzione: cinque a carattere mitologico, il Narcissus, il Iudicium Paridis, l'Hercules Aetanteus, il Progne et Philomela, l'Europa, che, essendo tutti di piccole dimensioni sono da considerare "minori", più il "De panificio", di soli undici versi (naturalmente, è bene precisarlo, la definizione "minori" non implica un giudizio di merito sulla loro qualità).
Il centone virgiliano "Alcesta", opera di incerto autore e, quindi, di dubbia cronologia, ma da collocare probabilmente nel V sec. d.C., ha per argomento uno dei più delicati e toccanti miti del mondo greco-romano: celebra l'amore coniugale che giunge fino alla morte, ed è stato così caro all'animo e alla fantasia degli artisti di ogni tempo da essere espresso nelle principali forme d'arte, dalla letteratura alla musica, dalla scultura alla pittura.