Traduzione revisione e note di T. Mariucci e V. Tarulli.
Il castigo e il perdono dei peccati ed il battesimo dei bambini, Lo spirito e la lettera, La natura e la grazia, La perfezione della giustizia dell'uomo.
Per la prima volta tradotti in italiano tutti gli scritti del grande vescovo di Ippona: un grande avvenimento culturale, se si pensa che finora i testi latini di Agostino erano reperibili solo nei grossi volumi dell'edizione maurina riprodotta nella patrologia del Migne e che la traduzione di molte opere nemmeno esisteva. Il testo latino è accuratamente rivisto sulla base dell'edizione critica migliore, della quale porta in margine l'indicazione, insieme a quella del volume e della pagina della Patrologia Latina. La traduzione italiana è fedele ed elegante, per permettere una facile lettura a quanti non possono attardarsi sull'originale. I testi sono impreziositi da quadricomie che riproducono il meglio dell'iconografia agostiniana.
A completamento dell'Opera di Agostino su S. Giovanni il testo riporta le omelie sul Vangelo dalla 51 alla 124 e i commenti alla Prima Lettera.
Da dove viene l'anima di ciascuno di noi? Questo enigma è al centro del De anima et eius origine, un'opera di Agostino ingiustamente trascurata e qui riproposta in una nuova traduzione annotata. L'opera in quattro libri fu composta tra il 419 e il 420, in risposta alle critiche di un giovane cattolico ex rogatista di nome Vincenzo Vittore. Agostino (354-430) espone le proprie convinzioni mature intorno all'anima umana coniugando sapientemente argomentazione razionale ed esegesi scritturistica, da un lato rivendica la propria certezza sulla natura incorporea dell'anima creata da Dio, dall'altro sottolinea come sia necessario sospendere prudentemente il giudizio sulla questione, secondaria ai fini della salvezza, della sua origine.
Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.
Dai discorsi di Agostino sul tema. Un linguaggio che parla ai fedeli per immagini ed esempi concreti legati alla vita e alla storia dell'uomo.
Cristo come Capo del Corpo ecclesiale, pagine antologiche agostiniane tratte dai Discorsi, i Salmi e il Commento del Vangelo di Giovanni.
Scritto in forma di dialogo intorno al 387 d.C. a Cassiciaco, il De ordine segna l'inizio della riflessione dell'Ipponate sul problema del male. Il classico dilemma - può Dio essere insieme buono e onnipotente, nonostante il male? Quale il posto del male nel mondo? - viene prontamente messo da parte e si sottolinea l'incapacità dell'uomo ad afferrare l'ordine divino nella sua totalità. Solo distaccandosi dalla conoscenza delle cose materiali è possibile comprendere la vera bellezza dell'universo. La raccolta è preceduta da un'ampia introduzione.
Per sant'Agostino la Quaresima è il simbolo della vita dell'uomo. Tutta la nostra esistenza è una prova, una Quaresima, affinché, purificati, possiamo vivere una Pasqua eterna. I quaranta giorni che precedono la Resurrezione sono perciò occasione di meditazione e preghiera, di rinnovamento, di digiuno inteso come strumento di purificazione interiore, di silenzio e dialogo con Dio. In questo cammino l'uomo non è solo. Nei ventiquattro Sermoni qui raccolti il costante richiamo alla Chiesa, spinge Agostino a ricordare ai suoi diocesani che la penitenza quaresimale ha carattere comunitario; se la comunità ecclesiale è simile ad un corpo, le sue membra unite e collegate nel bene e nel male devono incoraggiarsi ed essere di esempio gli uni per gli altri. La raccolta è preceduta da un'ampia e illuminante introduzione.
"Che cosa si ama quando si ama, se non si ama l'amore?" (Enarr. in ps. 118, 8, 3) è solo una delle tante frasi attraverso le quali Agostino ha espresso l'universo misterioso e affascinante dell'amore, che ha scandagliato in tutte le sue molteplici sfaccettature: psicologico, morale, filosofico, teologico, mistico. La Curatrice ha raccolto molte di queste frasi e pensieri, senza nulla togliere o aggiungere, senza nessun commento, per lasciar parlare Agostino. Pensieri, ragionamenti, prescrizioni, consigli, scorci di vita vissuta. Anche estrapolate dal loro contesto, ognuna di esse è un piccolo universo compiuto, con l'amore per protagonista. Frasi di straordinaria densità che Patrizia Reale propone all'uomo di oggi come spunti di riflessione e meditazione.
Agostino è spesso considerato un autore inavvicinabile, da maestro di teologia, esegesi biblica, filosofia, storia qual è, ma molti non sanno quale maestro di vita spirituale e di mistica egli anche sia.
Le Confessioni, dalle quali sono tratte queste preghiere, rivelano compiutamente la sua vicenda interiore e diventano un dono per noi tutti: salire a Dio attraverso la profondità del cuore. Mettiamoci dunque in ascolto di Agostino e facciamo nostra la sua preghiera.