Tre cose servono: l'amore per Cristo, l'amore fraterno, l'amore per gli altri.
Dalla lettera del 30 giugno 2005
Don Andrea Santoro era convinto dell'importanza del Medio Oriente in quanto terra dove ritrovare le radici cristiane e della necessità di rivitalizzarle attraverso una piccola presenza cristiana, una presenza non chiusa in se stessa ma aperta allo scambio di doni, anzitutto spirituali, tra l'Oriente e l'Occidente, tra cristiani, ebrei e musulmani. Le lettere raccolte in questo volume, frutto dell'esperienza con l'associazione "Finestra per il Medio Oriente" e scritte durante i cinque anni in Turchia, rappresentano una straordinaria testimonianza spirituale alla quale attingere in tempi difficili e di presunti scontri di civiltà come quelli odierni. L'incontro con il popolo turco e le sue tradizioni, la conoscenza e il fecondo scambio culturale e spirituale con il mondo musulmano, il dialogo tra le religioni: ecco i temi trattati da don Andrea che - al centro di tutto - poneva l'amore incondizionato per Dio. Introduzione di mons. Matteo Zuppi.
La grande, profonda e gioiosa umanità di don Andrea Santoro emerge con freschezza affascinante nei suoi scritti, soprattutto in quelli autobiografici, alcuni pubblicati, come Lettere dalla Turchia e Diario di Terra Santa. Le preghiere che ci ha lasciato, in particolare dal 1977 al 2004, diffondono l'intenso profumo della sua fede appassionata e del suo amore ardente. Il simbolo del fiore che spunta a sorpresa in un terreno morto com'è il deserto - adottato dal titolo di questa raccolta - è l'emblema perfetto per rappresentare la testimonianza di una vita il cui programma è tutto racchiuso in questo aforisma luminoso: "Rallegrarmi per un fiore piuttosto che disperarmi per un inverno". Gianfranco Ravasi "Le preghiere di don Andrea Santoro".