C'è, infatti, una modalità di fare politica - che non fu certo del solo La Pira, ma che lui visse in maniera del tutto essenziale - che deve essere riconsegnata alle giovani generazioni: la politica, cioè, come la capacità «di proporzionare le risorse ai bisogni», secondo il programma che La Pira espresse nel suo primo discorso da Sindaco di Firenze, e come è riaffermato spesso nelle pagine di questo libro. La politica è la capacità degli uomini, della loro intelligenza e della loro volontà, di trovare le risorse per risolvere i problemi degli ultimi. È decisivo, quindi, imparare che il problema degli altri è il mio. Giorgio La Pira lo aveva imparato ad una scuola speciale, quella della eucarestia celebrata coi poveri. È commovente che Giulio Andreotti, ormai molto anziano, riconosca - come si capisce da queste pagine - in La Pira un suo maestro di vita proprio per averlo coinvolto nella messa coi poveri.
Raccolta dei messaggi del papa Paolo VI per la ripresa e le conclusioni delle sessioni del Concilio Vaticano II dal settembre 1963 al dicembre 1965.
L’Opera comprende tutti i manoscritti del Papa con l’aggiunta delle trascrizioni curate dai suoi vari collaboratori. Dai manoscritti si può esaminare la passione del Papa, la sua attenzione, la sua diligente cura anche attraverso le note che distinguono il lavoro. È un’opera che favorisce lo studio attento sulle tematiche e sui risvolti, anche più semplici, che il Papa affidò ai Padri conciliari perché ne facessero oggetto di singolare studio. Il confronto tra il manoscritto di Paolo VI e il testo dattiloscritto favorisce una maggiore comprensione dei personali intenti del papa Paolo VI.