«Confesso che prima di venire a Gerusalemme non sapevo niente di Suor Maria della Trinità, non sapevo nemmeno che fosse esistita. Un giorno stavo curiosando tra i libri presenti nell'ufficio del Custode e l'occhio mi è caduto su un libricino dalla copertina bianca e rossa, la nona edizione del Colloquio interiore di Suor Maria della Trinità. Da allora questo libricino mi accompagna quasi quotidianamente. La biografia meditata che Mons. Selim Sayegh, Vicario patriarcale emerito per la Giordania, dedica a Suor Maria della Trinità, attinge a piene mani al Colloquio interiore, e aiuta a fare una meditazione lunga e profonda, potremmo dire "per temi", non solo su ciò che è stata l'esistenza di questa mistica e il suo messaggio, ma - attraverso di lei - anche su quello che la nostra vita è chiamata ad essere nell'aprirsi alla relazione con il Signore che abita in noi e che dall'intimo del cuore ci chiama ad aprirci a Lui» (dalla Prefazione di fra Francesco Patton ofm, Custode di Terra Santa).
La "vittima", nella Bibbia e nella tradizione cristiana, non è ciò che si immola, ma piuttosto ciò che viene offerto a Dio. Affinché il sacrificio sia sincero e gradito a Dio, dev'essere espressione di ciò che c'è nel cuore, di uno spirito di sincero amore e di un animo umile e contrito: "Un cuore contrito è sacrificio a Dio, un cuore contrito e affranto" (Sl 51,19). Gesù ha rivelato la sua volontà a Sr. Maria della Trinità, una clarissa di Gerusalemme. Il suo grande desiderio è che un esercito di anime eucaristiche e apostoliche si consacrino a Lui, con un "voto di vittima" privato.