"Questa volta abbiamo deciso di riflettere su quanto resti oggi degli insegnamenti di Gesù, della sua indignazione, della sua carità, del suo sacrificio e abbiamo immaginato che il dialogo avesse maggiore senso se collocato fisicamente nei luoghi della Passione. A Gerusalemme, appunto. Il nostro percorso, rispettoso e commosso nel calpestare i luoghi dove lui predicò, sarà un vero pellegrinaggio verso un sogno, quello di Gesù". Così ha inizio il nuovo viaggio, in cui i due autori, come già avevano fatto nel loro libro precedente "In cerca dell'anima", si scambiano stimoli e idee, in una conversazione serrata e appassionante che esplora l'essenza stessa della figura di Gesù e la necessità di una nuova alleanza con l'uomo. Nel percorrere le stazioni della Passione il discorso si volge quasi inevitabilmente ai temi che riguardano da vicino il mondo di oggi: l'importanza dell'altro, la carità, lo sviluppo economico che troppo spesso viene fatto coincidere con la felicità, la perdita della pietas che colpisce soprattutto i più deboli, i labirinti della solitudine. Dalla basilica del Santo Sepolcro luogo finale della Via Dolorosa, al convento della Flagellazione luogo iniziale della Via Dolorosa, si snoda all'incontrano un racconto di vita e di riflessione, un dialogo intenso tra un credente e un uomo di Chiesa, dove si auspica la nuova alleanza tra Gesù e l'uomo nell'antico spirito dell'Arca di Noè centro di una meravigliosa e mai più ripetuta coesistenza universale.
"Questa volta abbiamo deciso di riflettere su quanto resti oggi degli insegnamenti di Gesù, della sua indignazione, della sua carità, del suo sacrificio e abbiamo immaginato che il dialogo avesse maggiore senso se collocato fisicamente nei luoghi della Passione. A Gerusalemme, appunto. Il nostro percorso, rispettoso e commosso nel calpestare i luoghi dove lui predicò, sarà un vero pellegrinaggio verso un sogno, quello di Gesù". Così ha inizio il nuovo viaggio, in cui i due autori, come già avevano fatto nel loro libro precedente "In cerca dell'"anima, si scambiano stimoli e idee, in una conversazione serrata e appassionante che esplora l'essenza stessa della figura di Gesù e la necessità di una nuova alleanza con l'uomo. Nel percorrere le stazioni della Passione il discorso si volge quasi inevitabilmente ai temi che riguardano da vicino il mondo di oggi: l'importanza dell'altro, la carità, lo sviluppo economico che troppo spesso viene fatto coincidere con la felicità, la perdita della pietas che colpisce soprattutto i più deboli, i labirinti della solitudine. Dalla basilica del Santo Sepolcro luogo finale della Via Dolorosa, al convento della Flagellazione luogo iniziale della Via Dolorosa, si snoda all'incontrano un racconto di vita e di riflessione, un dialogo intenso tra un credente e un uomo di Chiesa, dove si auspica la nuova alleanza tra Gesù e l'uomo nell' antico spirito dell'Arca di Noè.
Perché questo paese pare sprofondato in una sorta di apatia che lo rende in apparenza privo di ambizioni e disinteressato al futuro? E perché non esiste da noi un dibattito reale sui grandi temi che appartengono all’identità di ogni uomo? Diritti umani, qualità della vita, religione, ambiente, povertà. Sono solo alcune delle domande che si pongono i due autori di questo libro-conversazione, uno scrittore cattolico e un vescovo. Ai molti dubbi di Franco Scaglia su un paese che ha perso ogni grande e piccola sicurezza, monsignor Vincenzo Paglia risponde con un’analisi che non nega i problemi ma li affronta con la luce dell’intelligenza e la pacata certezza dell’uomo di fede. Si parla di persone singole e di collettività, di nazionalismi e di globalizzazione, di guerra e di pace. Del volontariato, che contesta una società individualista e ripiegata su se stessa, ed è tra quelle forze che aiutano a sperare in un mondo migliore. E si parla anche di Dio e di fede, oltre che del ruolo fondamentale della Chiesa in un mondo lacerato da una preoccupante caduta etica e devastato da mille contraddizioni. Vincenzo Paglia e Franco Scaglia ci offrono un libro che invita a pensare: per capire dove stiamo andando e per reinventarci un paese. Con il fine, soprattutto, di ritrovare quell’“anima” che, come dice Paglia, in quanto collettività sembriamo talora aver perso.