Che cos’è la legge naturale, concetto oggi molto dibattuto e addirittura messo in discussione? Non è di certo un dogma di fede, bensì un principio di ordine morale scritto nel cuore dell’uomo e riconoscibile dalla sola ragione. Oggi, cancellato l’orizzonte metafisico che trova in Dio la sua origine, tutto è lecito sotto il profilo morale e nella prospettiva giuridica: ecco quindi la promulgazione di leggi che sanciscono la liceità di aborto, contraccezione, matrimonio omosessuale ed eutanasia. L’unica cosa importante è perseguire la soddisfazione di carattere materiale, edonistico e utilitaristico, in nome della “civiltà”, della libertà e del sentire comune. Siamo di fronte a una nuova antropologia, al tentativo di costruire un uomo nuovo, diverso da quello disegnato dalla legge naturale e destinato alla dissoluzione del concetto di persona.
I valori non negoziabili della legge naturale difesi e spiegati con fare divertente. Il politico di estrazione levantina, lo psicologo presenzialista del tubo catodico, il cattedratico corsivista d'eccezione su tabloid nazionali e non, e altri simili maitres a penser, hanno ormai persuaso i piu' di un fatto strano e inquietante. Il fatto e' il seguente: il sostantivo diritto" deve essere applicato ad una serie di atti che invece di recare felicita' all'uomo lo deprimono e lo umiliano. "Diritti" come quello di non sapere che faccia avrebbe avuto il figlio soppresso nel ventre della madre, o di farsi uccidere grazie ad una firmetta a pie' di pagina sul proprio testamento biologico, o di mandare a fondo un matrimonio quando i fiori sull'altare sono ancora freschi, regalano drammi e ferite laceranti a molti. Un diritto invece e' un qualcosa di buono che appaga l'uomo in profondita'. Lo gratifica perche' lo realizza. "