Pubblicato in coedizione con Libreria Editrice Vaticana. Un cadavere scomparso dopo tre giorni, un caso impossibile, uno straordinario vangelo apocrifo. Un'indagine metafisica che non smette di interrogarci. Sul monte degli Ulivi un uomo aspetta che i soldati vengano ad arrestarlo per condurlo al supplizio. Quale potenza soprannaturale ha fatto di lui, figlio di falegname, un agitatore di popolo che fa miracoli e predica l'amore e il perdono? Tre giorni dopo, la mattina di Pasqua, Pilato conduce la più stravagante delle inchieste: un cadavere è scomparso ed è ricomparso vivo! C'è dunque un "mistero Gesù"? Man mano che avanza nelle indagini il dubbio gli si insinua nella mente. Questa nuova edizione, riveduta e corretta dall'autore, è seguita dal "Diario di un romanzo rubato", un testo inedito che ha accompagnato la scrittura del Vangelo secondo Pilato, in cui Éric-Emmanuel Schmitt racconta i suoi turbamenti, dubbi, scrupoli ed entusiasmi nel momento di far rivivere la figura e la parola sulle quali si fonda la nostra civiltà occidentale.
Dopo "La notte di fuoco", in cui ha descritto la sua esperienza mistica nel deserto dello Hoggar, Schmitt torna a quell'esperienza con questo diario di viaggio in Terra santa, un territorio dalle mille impronte. Betlemme, Nazareth, la Galilea, luoghi intensi e cosmopoliti ritratti in presa diretta mentre l'autore approfondisce la sua esperienza spirituale, le sue domande, le sue riflessioni e sensazioni, i suoi stupori fino alla sorpresa finale, a Gerusalemme, di un incredibile incontro con quello che chiama "l'incomprensibile". Un percorso concluso a Roma, centro del cristianesimo, con un colloquio privato con papa Francesco, denso di significato e di echi che perdurano in queste pagine. Con una lettera di papa Francesco all'autore.
Belgio, primavera 1945. Nel collegio-orfanotrofio di Villa Gialla i piccoli ospiti sfilano trepidanti davanti a una platea ogni settimana diversa: sperano di essere riconosciuti dai genitori miracolosamente scampati alla guerra o di trovare una nuova famiglia disposta ad adottarli. Fra i bambini in cerca di mamma e papà c'è Joseph, ebreo, affidato alle cure di padre Pons perché sia sottratto, almeno lui, al rischio della deportazione. A Villa Gialla Joseph ha cambiato cognome e ha imparato a conoscere e amare i riti cristiani a cui assiste per non destare sospetti. Ma padre Pons non vuole che Joseph dimentichi le sue origini e gli dice: «Tu, Joseph, farai finta di essere cristiano e io farò finta di essere ebreo. Sarà il nostro segreto». Perché nell'Europa minacciata dal diluvio della violenza nazista, salvare vite non basta. Un mondo intero rischia di scomparire e padre Pons, come Noè, vuole salvarlo.
"Un giovane ebreo si scopre capace di parole profonde e ispiratrici, tanto che qualcuno arriva a considerarlo il Messia. Egli non crede nella sua stessa grandezza ma sarà pronto a scommettere su di sé fino all’estremo e doloroso sacrificio. Un procuratore romano condanna alla crocifissione un uomo che sa innocente. Il cadavere scompare; nasce una furibonda ricerca che lo costringerà a confrontarsi con ipotesi sempre più sconvolgenti. Eric-Emmanuel Schmitt propone un romanzo a due voci, capace di ripercorrere con profondità e leggerezza le vicende centrali del Nuovo Testamento, mettendo in luce le caratteristiche più umane dei suoi protagonisti e restituendo al lettore la meraviglia per una storia fatta di incertezza e fede. In questa edizione è inserito anche il Diario di un romanzo rubato, il racconto delle vicissitudini che hanno accompagnato la stesura del romanzo."
Febbraio 1989. Un gruppo di escursionisti francesi parte da Tamanrasset per una spedizione di dieci giorni a piedi nel cuore dci deserto del Sahara. Oltre ai dieci europei, del gruppo fanno parte una guida tuareg e tre dromedari che trasportano cibo e masserizie, Non si tratta di turisti ordinari, ma di gente motivata: c'è Gérard. il regista che deve girare un film su Charles de Foucauld, mistico del secolo scorso che ha vissuto tanti anni in mezzo ai tuareg; c'è l'astronomo Jean-Pierre, per il quale il deserto è prima di tutto un luogo privo di qualsiasi inquinamento luminoso; c'è Thomas, il geologo... E c'è un giovane scrittore ventottenne, Eric Emmanuel Schmitt, chiamato da Gérard a scrivere la sceneggiatura del film su Foucauld. Fino a un certo punto il romanzo, autobiografico, ci narra le peripezie c le sorprese dei viaggiatori, la scomodità dei bivacchi, le meraviglie della natura incontaminata. Poi il giovane scrittore si perde, si ritrova da solo, di notte, nel deserto, senza cibo né acqua, quasi senza vestiti, e si chiede se sopravviverà. È il momento culminante dell'avventura, ma non la cosa più importante. Molto più importante è l'esperienza mistica che vivrà quella notte, la rivelazione di qualcosa di infinito e potentissimo che travalica gli orizzonti umani c che lui, per mancanza di altri termini, chiamerà Dio.
Testa Pelata ha dieci anni e il soprannome gliel'hanno dato per via del cranio completamente pelato a causa delle cure per il cancro a cui si sottopone. La sua vita trascorre in ospedale, in un reparto riservato ai bambini con malattie gravi, i suoi unici amici. Soffre, sa che cure e trapianti non hanno avuto buon esito, sa che presto morirà, eppure quello che a prima vista sembrerebbe un quadro funesto si rivela una meravigliosa e movimentata avventura per merito di Nonna Rose, una "dama rosa", come vengono chiamate le volontarie che prestano assistenza ai degenti, per via, appunto, del camice rosa che indossano. Nonna Rose trasforma gli ultimi dodici giorni di vita del bambino in un'epopea rutilante di avvenimenti, gli fa vivere l'esistenza che non vivrà, lo mette in grado di vedere esauditi desideri che non avrebbe avuto il tempo di desiderare.
Un giovane ebreo si scopre capace di parole profonde e ispiratrici, tanto che qualcuno arriva a considerarlo il Messia. Egli non crede nella sua stessa grandezza ma sarà pronto scommettere su di sé fino all’estremo e doloroso sacrificio.
Un procuratore romano condanna alla crocifissione un uomo che sa innocente. Il cadavere scompare; nasce una furibonda ricerca che lo costringerà a confrontarsi con ipotesi sempre più sconvolgenti. Éric-Emmanuel Schmitt propone un romanzo a due voci, capace di ripercorrere con profondità e leggerezza le vicende centrali del Nuovo Testamento, mettendo in luce le caratteristiche più umane dei suoi protagonisti e restituendo al lettore la meraviglia per una storia fatta di incertezza e fede. Questa edizione del romanzo comprende un’appendice dell’Autore sulle circostanze in cui il testo è stato scritto: “Sette anni di lavoro sono appena scomparsi fra le mani degli svaligiatori. L’allarme è riecheggiato per strada, senza allertare né far muovere nessuno. È il 4 gennaio del 2000 e mi è stato strappato tutto in pochi secondi”. Così scrive Schmitt nel “Diario di un romanzo rubato”, testo che arricchisce l’edizione italiana del Vangelo secondo Pilato e racconta le vicissitudini che hanno accompagnato la
L'AUTORE
Éric-Emmanuel Schmitt è nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon. Scrittore, drammaturgo e regista, le sue pièces teatrali sono rappresentate in tutto
il mondo: nel 1993 con la commedia Il Visitatore ha vinto ben tre premi Molière. Laureato in Filosofia si è inizialmente dedicato all’insegnamento per poi applicarsi interamente alla scrittura, dando alle stampe capolavori come Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Milarepa, Piccoli crimini coniugali e Odette Toulemonde che ne fanno lo scrittore francese vivente più tradotto all’estero. Da tre sue opere sono stati tratti gli omonimi film: Le libertin (2000) di Gabriel Aghion, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano (2003) di François Dupeyron, Lezioni di felicità, diretto dallo stesso Schmitt.
Anne, Hanna, Anny: tre ragazze, tre spiriti liberi che si scontrano con le chiusure dell'epoca in cui vivono. Anne, nelle Fiandre del XVI secolo, è una mistica che parla con gli animali come San Francesco, fa il bene perché non concepisce altra forma di agire, percepisce Dio nella natura e non comprende la necessità dei riti religiosi. Ma è fuori tempo rispetto al periodo della Controriforma e dell'Inquisizione: la sua estatica serenità viene presto tacciata di eresia. Hanna, nella Vienna inizio Novecento, è una giovane aristocratica alla ricerca di se stessa, insoddisfatta delle serate all'opera e delle convenzioni borghesi. Dopo molta infelicità riuscirà a individuare nella psicoanalisi, nuova strabiliante cura appena inventata dal dottor Freud, il modo per raggiungere le radici del suo malessere. Anny è una star di Hollywood dei nostri tempi, drogata di celebrità e di sostanze stupefacenti, che cerca con l'abbrutimento di dare un senso a una vita in cui l'unico valore è il denaro: ci riuscirà invece attraverso la recitazione, e nel suo travagliato percorso esistenziale troverà l'amore. Le storie delle tre giovani donne si intersecano nonostante i secoli che le dividono in un intreccio che in un crescendo di rivelazioni porta le tre vicende a una conclusione congiunta.
Nel breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino dove i nomi delle vie hanno il sapore delle favole (rue Bleue, rue de Paradis), l'adolescente Momo vive con un padre sprofondato in una silenziosa e fosca depressione. Nello stesso quartiere vive anche monsieur Ibrahim, l'unico arabo in una via "ebrea", titolare della drogheria dove Momo si reca a fare la spesa quotidiana e non esita ogni tanto a sgraffignare qualche scatoletta di conserva... "È solo un arabo, dopo tutto!" pensa Momo, e, con suo grande stupore, il vecchio Ibrahim sembra leggergli nel pensiero: "Non sono arabo, vengo dalla Mezzaluna d'Oro". Così comincia la storia d'amicizia, intessuta di ironia, candore e profonda saggezza, del ragazzo ebreo e dell'anziano "arabo" nell'incanto di un angolo di mondo nel quale le puttane sono belle e cordiali e si accontentano di un orsetto di peluche in cambio dei loro favori e dove, come portata da un sogno, compare addirittura Brigitte Bardot. Come in una favola o un apologo che non pretende di dare lezioni morali ma soltanto proporre un sogno da decifrare, i due protagonisti si incamminano verso il grande mondo, acquistano un'auto che nessuno dei due sa guidare e si dirigono verso Oriente, oltre Istanbul, verso una libertà che li fa inerpicare verso l'alto, guidati da quell'arte di sorridere alla vita racchiusa nei preziosi fiori del Corano.
Saad, l'eroe di questo romanzo, è l'Ulisse dei nostri giorni, l'uomo che attraversa le frontiere e racconta i pericoli che attendono chi cerca una propria casa, un luogo dove vivere un'esistenza serena.
“Sette anni di lavoro sono appena scomparsi fra le mani degli svaligiatori. L’allarme è riecheggiato per strada, senza allertare né far muovere nessuno. È il 4 gennaio del 2000 e mi è stato strappato tutto in pochi secondi”.
Così scrive Schmitt nel Diario di un romanzo rubato, testo inedito che arricchisce la nuova edizione italiana del Vangelo secondo Pilato e racconta le vicissitudini che hanno accompagnato la stesura di un romanzo che rischiava di andar perduto.
Destinatari
Da un grande autore, un libro per tutti.
Autore
Éric-Emmanuel schmitt è nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon. Scrittore, drammaturgo e regista, le sue pièces teatrali sono rappresentate in tutto il mondo: nel 1993 con la commedia Il Visitatore ha vinto ben tre premi Molière. Laureato in Filosofia si è inizialmente dedicato all’insegnamento per poi dedicarsi interamente alla scrittura,dando alle stampe capolavori come Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Milarepa, Piccoli crimini coniugali e Odette Toulemonde che ne fanno lo scrittore francese vivente più tradotto all’estero. Da tre sue opere sono stati tratti gli omonimi film: Le libertin (2000) di Gabriel Aghion, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano (2003) di François Dupeyron, Lezioni di felicità, diretto dallo stesso Schmitt.