In questo libro Scholem racconta la sua «infanzia berlinese», le precoci discussioni sul sionismo, le influenze e le divergenze con Martin Buber e Franz Rosenzweig, e poi le tappe di studio a Heidelberg, Jena, Berna, Monaco e Francoforte, la scoperta per caso dei testi della mistica ebraica, i suoi primi pionieristici studi che avrebbero «inventato» una nuova disciplina. Nella seconda edizione, riscritta in ebraico poco prima di morire, aggiunse una parte finale che non c'era nella versione in tedesco, raccontando i suoi primi anni in Palestina, il suo impatto con la nuova realtà e i rapporti col mondo politico e culturale della comunità ebraica di Gerusalemme. Un'affascinante autobiografia intellettuale che è anche una definizione in progress dell'identità ebraica.
Poco prima di morire Gershom Scholem ampliò notevolemente il testo dei suoi ricordi di gioventù "Da Berlino a Gerusalemme". Mentre nella prima versione veniva descritto l'ambiente ebraico tedesco durante la Prima guerra mondiale, in questa edizione il centro della sua analisi si sposta maggiormente verso Gerusalemme, soprattutto con il progetto di una nuova vita culturale e sociale per lo Stato di Israele. È la storia di un itinerario intellettuale ricco di incontri con alcune figure chiave del periodo come Martin Buber, Franz Rosenzweig e Samuel Agnon che, nello stesso tempo, rivela il tentativo di definire una nuova identità ebraica, attraverso la difesa della lingua e le ricerche sulla mistica.
Sabbetay Sevi nacque a Smirne nel 1626. Dopo studi talmudici e cabalistici visse per molti anni in semi-isolamento, con fasi alterne di depressione e di esaltazione. Sevi convinse se stesso e gli altri di essere il messia e un movimento religioso molto ampio andò diffondendosi e interessò anche gli ebrei della diaspora. Il governo ottomano ordinò il suo arresto e lui si convertì all'islamismo assumendo il nome di Aziz Mehmet. Ciò non bastò per zittire le polemiche tra i suoi fedeli e così fu esiliato in Albania dove morì nel 1676. Il movimento messianico da lui ispirato proseguì anche dopo la sua morte, continuando a influenzare il mondo ebraico per quasi tutto il Settecento.