Vivere una vita spirituale vuol dire intraprendere il viaggio più importante e impegnativo che esista: quello verso l'interno di sé. Viaggio che conduce a diventare ciò cui si è chiamati ad essere: se stessi. Un viaggio faticoso e insieme affascinante che, attraverso la domanda che si fa consapevolezza, permette di lasciare il porto della noia e, frantumando l'inganno della banalità, approdare a quell'orizzonte di senso cui l'umano, da sempre, è destinato. "Non è nella profondità che si annega, ma nella superficialità" (Luciano Manicardi)
E se Dio, immischiandosi nell'umana avventura, avesse traslocato dal cielo all'inferno? E se per incontrarlo non fosse più necessario guardare in alto, ma dentro la parte più sporca e indecente di noi? E se il peccato non fosse ciò che condanna la creatura ad un'irrimediabile lontananza da Dio, ma piuttosto l'unico "luogo" per vivere l'incontro con Lui? Sfogliando il Vangelo, una domanda: e se fosse proprio così?
Come emerge dalla lettura di questo libro, il peccato è un atto di amore che manca il suo bersaglio e i sette peccati capitali l'illusione di poter raggiungere la felicità, salvo poi constatare che non sono stati in grado di mantenere la promessa. Da qui l'insoddisfazione, il vuoto e quel tarlo che tutto divora, ovvero la noia. Sentimenti dell'umano vivere, che in queste pagine vengono chiamati per nome al fine di poter compiere un serio lavoro su di sé, ed essere in grado di tornare a vivere una felicità autentica.
Lontano da una pretesa esegetica e quindi scientifica, le pagine di questo libro desiderano essere semplicemente riflessioni sull'umano vivere cercando di guardare lontano, ma indietro, attingendo cioè alla sapienza degli autori ispirati della Bibbia nella consapevolezza che, grazie a loro e in particolare al primo Libro, si può giungere al principio delle cose, e quindi di noi stessi e così alle cose di Dio.
Lasciarsi "semplicemente" raggiungere: questo è la salvezza.
Paolo Scquizzato appartiene alla comunità dei sacerdoti del Cottolengo e si dedica alla predicazione e alla formazione spirituale in particolare del laicato; dirige la Casa di spiritualità «Mater Unitatis» di Druento (To).