"Appassionato lettore di romanzi d'avventura, avevo sviluppato un romanticismo epico coloniale che mi aveva indotto a unirmi alle formazioni giovanili fasciste di scherma e di equitazione. Questi sport mi aiutarono in seguito, almeno in parte, ad assorbire lo shock delle leggi razziali che posero fine alla mia vita spensierata". Potrebbe essere l'inizio di un romanzo di Joseph Conrad. O di un bel romanzo di formazione. E il libro di Vittorio Dan Segre questo è, tra le altre cose. Ci sono biografie che assomigliano a romanzi. Leggendole si ha l'impressione di ascoltare la voce di un narratore che racconta fatti forse mai avvenuti. Non è il caso di questo racconto di una vita vissuta sotto il segno dell'azione e dell'inquietudine. Nelle sue pagine scorre una moltitudine di personaggi reali, affiorano frammenti di vita pubblica e privata narrati con l'inventiva del consumato romanziere: gli anni dell'adolescenza in Piemonte, la Palestina prima e dopo la nascita dello Stato di Israele, gli affetti e le passioni, la fede, gli intrecci di bene e di male, i successi e i fallimenti. La qualità della scrittura di Segre, la sua lucidità nel ripercorrere un'esistenza che a tratti può apparire disperatamente romantica, la sua capacità di dare consistenza romanzesca agli eventi privati, si spiega forse con la vocazione narrativa della vita stessa dell'autore.
Nelle pagine di questo avvincente racconto biografico Vittorio Segre descrive la dissoluzione della società in cui è nato, la ricca borghesia ebraica piemontese della prima metà del Novecento, alla ricerca di una difficile integrazione con la società italiana, incapace di cogliere nel fascismo le avvisaglie insidiose delle leggi razziali e invischiata in un acritico appoggio al regime; e poi la sua ricerca di un rifugio nella tumultuosa realtà del nascente stato ebraico. A poco a poco emerge l'affresco di un mondo affascinante e delle sue profonde trasformazioni; vengono delineate con vivacità e ironia le grandi ideologie e le passioni che hanno segnato il secolo appena trascorso.