William Shakespeare (1564-1616), caso unico nella storia dell'umanità, è presente nello spirito di infinite generazioni. Modernissimo e universale, è riuscito a rappresentare tutto lo spettro delle emozioni umane attraverso ogni genere letterario: tragedie, commedie, drammi storici, sonetti e canzoni. Dell'amore, specialmente, Shakespeare ha descritto tutte le possibili facce: da quella più allegra e spensierata delle canzoni, a quella più tragica e violenta di "Otello". Nel mondo della letteratura, dello spettacolo, della canzone, sono pochi quelli che non si riconoscano in debito con Shakespeare: la sua scrittura fluida, rapida e leggera ancora oggi arricchisce di significato l'ormai vieta espressione "T'amo". "T'amo" diventa il motivo della nostra vita, il canto dell'usignolo non troncato dal verso dell'allodola, il "giorno nella notte". La scoperta dell'amore è per ogni Romeo e Giulietta una comune meraviglia, in cui nemmeno la propria o l'altrui morte ha tinte cupe. L'amore dà a ognuno - nella poesia di Shakespeare - il dono di una giovinezza senza confini: se ci fermiamo ad ascoltare l'usignolo, il richiamo dell'allodola non ci raggiungerà.
Tutta la Danimarca è in lutto. Il re è morto in circostanze misteriose. Suo figlio, il principe Amleto, è sconvolto. Lo spettro del padre gli appare di notte e gli chiede di vendicare la sua morte. Di colpo gli eventi precipitano... Amleto è probabilmente il più famoso tra i capolavori shakespeariani e non esiste nella storia della drammaturgia mondiale un personaggio così centrale, ricco di sfumature, complesso e sfuggente. Andrej Dugin ha deciso di dedicarsi alla celebre tragedia, e lo fa con lo sguardo puntato sulla mitologia, dando spazio a una nuova interpretazione di alcuni fra i temi più cari alla letteratura di tutti i tempi: la verità, l'amore e la fiducia. Il risultato è un libro che si imprime nell'immaginario per la bellezza dei suoi disegni e per l'atmosfera che rimane a lungo dentro di noi. Età di lettura: da 10 anni.
Nel mondo della letteratura, dello spettacolo, della canzone, sono pochi quelli che non si riconoscano debitori a Shakespeare. Si sa che Shakespeare scriveva con una fluidità rapida e leggera, eppure può ben insegnarci a maturare di significato l'ormai vieta espressione "T'amo". "T'amo" cessa di essere una frase per diventare il motivo della nostra vita, il canto dell'usignolo non troncato dal verso dell'allodola, il "giorno nella notte", quello in cui "finisce il mondo", che "senza peso si innalza leggero".