"Dov'è la parola del Signore? Si compia finalmente! (Ger 17,15)'. Se è forte e qualche volta incomprensibile l'invadenza del diavolo nella nostra vita, è pure vero che Dio "è scudo per chi in lui si rifugia" (Sal 17,31) e che "non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele" (Sai 120,4). Una via di difesa, un addestramento divino alla battaglia (Sai 17,35), è allora sempre offerto alla nostra debolezza, poiché [... ] Dio colpisce 1 nostri nemici in svariatissimi modi(Sap 12,22) e mai ci abbandona a noi stessi.
La strada privilegiata che Dio stesso ci illustra per difenderei da Satana e dalle sue infatuazioni è quella dì restare costantemente alla sua presenza attraverso la relazione della preghiera, che è in grado non soltanto di "liberare" l'uomo dal turbamento del proprio male, ma addirittura di trasformare quello che in prima istanza sembra una grave imposizione di sofferenza in una proposta di purificazione [... ]".
Francesco G. SiUetta è dottore in Teologia dogmatica. Autore di diverse opere in ambito teologico e spirituale.
"[...] Perché hai voluto che Andrea andasse via? Forse anche a lui avrebbe fatto piacere poter sentire queste cose e stare con te."
"La mia parola raggiungerà anche il suo cuore, quando il tempo opportuno si manifesterà per lui. Ivi avrà il modo di restare con me non soltanto per un tratto di sole, destinato a cedere il posto alla notte che si avvicina, ma per sempre.
La notte infatti non appesantirà più di gemiti il suo cuore, con le sue pretese di nascondere la luce del giorno, poiché farò giustizia in lui, fra quello che opprime il suo spirito e la sua tensione alla bellezza della luce.
Io mi manifesterò a lui, con la purezza del mio dire, in maniera che possa conoscermi per colui che sono e disperdere le tenebre del suo cuore. Ma ora è necessario che uno solo rimanga con me, ora che il creato attende impaziente la mia voce.
Uno solo, che rappresenti tutti coloro che il Padre mi ha dato, perché in me abbiano la vita. E quello sei tu."
"Perché proprio io?"
"Osserva quanti 'perché' mi stai ponendo..." [...]
"II Santo Rosario è uno strumento di addentramento nel mistero della grazia, per la potenza dello Spirito, che realizza nel soggetto un'esperienza contemplativa viva ed attuale del disegno divino di salvezza che interpella non solo la storia nella sua globalità di senso, ma anche nella realtà del singolo, cioè del sé umano in questo puntuale e storico attimo della contemplazione dei divini misteri".
Durante un esorcismo, una volta, Satana gridò che noi non siamo capaci - stoltamente - di contemplare in maniera attiva il Santo Rosario. Offriamo allora qui uno strumento sulla possibilità di ammutolire chi, pur dicendo sempre il falso, in certi casi, come durante un esorcismo, è costretto a dire la verità.
Francesco G. Silletta è dottore in teologia. Ha pubblicato varie opere in ambito teologico e spirituale.