Francesco Paolo Perez (Palermo, 19 marzo 1812- 17 febbraio 1892) è stato uno dei protagonisti della storia culturale e politica dell'Ottocento; fu arrestato durante la Rivoluzione Siciliana, eletto al Parlamento e poi scelto come membro della Delegazione inviata a Torino nell'estate del 1848 ad offrire la Corona a Sua Altezza Reale il Duca di Genova. A Torino con Francesco Ferrara organizzò il Primo Congresso federativo: incontrò Carlo Alberto, conobbe Gioberti e Mazzini. Fu convocato da Cavour a Torino nell'imminenza dell'entrata di Garibaldi a Palermo e fece parte a Palermo del Consiglio Straordinario di Stato nel 1860. Proclamato il Regno d'Italia fu eletto alla Camera dei Deputati, poi nominato Senatore del Regno d'Italia. Negli anni Settanta fu Sindaco di Palermo, Ministro dei Lavori Pubblici e dell'Istruzione. Le sue opere più importanti sono il saggio "La centralizzazione e la libertà" e l'opera di esegesi dantesca "La Beatrice svelata".
Sfogliando tutti i numeri del "Politecnico", settimanale e mensile. Riflettendo sui motivi per cui Vittorini nella più importante rivista culturale italiana di quel preciso e delicato momento storico, concede spazio alla "sottoletteratura", alla "letteratura disegnata", a fianco della Letteratura con la L maiuscola e accanto ai saggi e agli interventi critici di illustri personaggi della cultura non solo europea, Annalisa Stancanelli scrive questo saggio corredato di note bibliografiche, e arricchito anche con una interessante appendice di testi e di testimonianze.
Gli autori, che hanno formazioni disciplinari diverse, affrontano le implicazioni filosofico-giuridiche, le premesse sociologiche e le prospettive politiche dell'integrazione europea. I nuclei tematici intorno ai quali si sviluppano le loro analisi sono l'aspetto mitico-genealogico dell'idea di Europa, il suo ritagliarsi un ruolo propulsivo nell'economia-mondo globalizzata e il suo presentarsi come un luogo in cui si sperimenta criticamente la dialettica tra identità e differenza. Malgrado l'ampiezza dei contenuti trattati e la diversità delle metodologie utilizzate, il volume ha un unico filo conduttore: la costruzione politica della cittadinanza europea, compito arduo e difficile, ma necessario e urgente, al quale i popoli del Vecchio Continente non possono sottrarsi, se vogliono dare ancora un contributo originale alla storia umana.