Rassegna di citazioni delle opere degli scrittori presi in esame, nelle quali si parla di san Giuseppe. L'Autore presenta la figura di San Giuseppe vista attraverso gli scritti dei Padri della Chiesa e degli Scrittori ecclesiastici, i quali esplicitano l'importanza del compito di San Giuseppe nella storia della salvezza. I Padri e gli Scrittori, qui ripercorsi nelle loro opere, coprono l'arco di tempo che va dalla fine del I secolo alla metà del XII secolo.
Il testo contiene un'analisi di alcuni Inni liturgici dedicati a san Giuseppe e dei commenti alla Esortazione apostolica Redemptoris Custos. Nella prima parte sono presentati una serie di Inni liturgici dedicati a san Giuseppe, nei quali si scorge il riflesso di quanto la Chiesa ha sempre pensato e insegnato su san Giuseppe. Nella seconda parte l'autore raccoglie alcuni propri studi riguardanti temi di particolare interesse sulla figura di san Giuseppe, concentrando l'attenzione sull'Esortazione apostolica Redemptoris Custos e soffermandosi sui misteri della vita nascosta di Gesù, dei quali san Giuseppe è stato particolare ministro. La ricerca, poi, si allarga al pensiero dei grandi maestri Agostino e Tommaso, ammiratori di san Giuseppe e attenti alla sua presenza e ruolo nella storia della salvezza.
Padre Tarcisio Stramare, con rara competenza e genuino amore alla verità, tratteggia la figura di san Giuseppe attraverso un'indagine approfondita che parte dalla fede del popolo cristiano per poi giungere alla teologia giuseppina che da essa si è sviluppata. Infatti, l'illustre teologo vuole dimostrare la crescita di san Giuseppe non solo nel "sensus fidei" dei credenti, ma anche nella "teologia del Mistero", che ne scopre sempre più la sua funzione di "ministro della salvezza" sia nella vita di Gesù sia nella vita della Chiesa. San Giuseppe, nello spirito della Redemptoris custos, viene tratteggiato come sposo della Vergine, custode del Figlio di Dio e ministro della salvezza. Risplende così il suo essere responsabile della Santa Famiglia e protagonista nel mistero dell'incarnazione. Con questo libro il Patrono della Chiesa universale riceve l'onore che merita e si fa conoscere in tutta la sua santità e umiltà!
Un testo su San Giuseppe che raccoglie e ordina quanto hanno detto di lui, nell'arco di quasi mezzo secolo, due grandi Pontefici: Paolo VI (1963-1978) e Giovanni Paolo II (1978-2005).
Di san Giuseppe, lo sposo di Maria di Nazaret, non si può tracciare una biografia come per gli altri santi, perché la sua figura e missione lo collocano talmente vicino a Cristo da doverlo considerare alla luce del mistero dell'incarnazione, fondamento della redenzione. Questo libretto illustrato considera questa figura centrale per la fede cristiana sotto due aspetti: quello teologico e quello del "fatto religioso" (feste liturgiche e pie pratiche, istituti e confraternite, diffusione del nome, edifici sacri, tradizioni popolari...). Inoltre, attraverso una serie di "domande e risposte", vengono trattate alcune questioni partitolari spesso ricorrenti parlando del santo.
Il Custode del Redentore (Redemptoris custos) è l’Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II sulla figura e la missione di san Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa. La sfera affettiva, che nella devozione popolare avvolge la figura di san Giuseppe, non deve far dimenticare il suo ruolo nella redenzione. Giuseppe di Nazaret vi partecipò servendo la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità. Il volume esplora i misteri della vita di Gesù sottolineando il significato teologico e il compito di san Giuseppe.
Tarcisio Stramare, degli Oblati di San Giu seppe, è docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Urbaniana e presso la Pontificia Facoltà Teologica "Marianum", socio ordinario della Pontificia Accademia Teologica, incaricato dalla Santa Sede per le edizioni della Nova Vulgata e direttore del Movimento Giuseppino.
Analisi della spiritualita di S. Giuseppe. Guidato dallo spirito di dio", come giuseppe doveva esserlo in modo particolare per la singolare "chiamata ad essere il custode del redentore", la sua via doveva necessariamente essere la stessa della beata vergine maria, la madre del redentore, a motivo della stessa finalita alla quale erano stati chiamati entrambi, maria e giuseppe, ossia il servizio al mistero della incarnazione, che e`il fondamento della redenzione. Si tratta della "peregrinazione della fede" nella quale avanzr la beata vergine. L' espressione peregrinazione e`molto felice per indicare un cammino, che corrisponde bene al concetto di spiritualita che stiamo sviluppando in relazione alla fede, vista come apertura dell'uomo alla rivelazione , che e`gesu. Chi piu`aperti all'azione e alla presenza di dio, piu`disponibil ad eseguirne il progetto e la volonta, se non maria e giuseppe, voluti da dio come genitori di gesu? Uniti dalla stessa fin alita, e`logico, dunque, che all inizio di questa peregrinazione la fede di maria si incontri con la fede di giuseppe. Se elisabetta disse della madre del redentore: "beata colei che ha creduto", si puo`in un certo senso riferire questa beatitudine anche a giuseppe, perchi rispose affermativamente alla parola di dio, quando gli fu trasmessa in quel momento decisivo. "