Luigia Tincani non smise mai di pensare al suo progetto di fare apostolato nel mondo della cultura e della scuola. Incoraggiata da papa Pio XI fondò nel 1924 l’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, laiche consacrate aggregate all’ordine domenicano, avvertendo la necessità di riqualificare la scuola mediante insegnanti che concepissero il proprio lavoro come una vocazione d’amore. Madre Tincani, inoltre, dette impulso al processo di rinnovamento e di espansione della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA). Il 27 giugno 2011, papa Benedetto XVI ha riconosciuto l’eroicità delle sue virtù, dichiarandola Venerabile.
Gli Autori
Luigia Tincani, dichiarata Venerabile da Benedetto XVI il 27 giugno 2011, fondò nel 1924 l’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, laiche consacrate aggregate all’ordine domenicano e giocò un ruolo centrale nel rinnovamento della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA).
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la cattedra di letteratura spagnola della facoltà di lettere e filosofia ed è redattore dell’Osservatore Romano. Studioso appassionato degli autori mistici, ha pubblicato numerosi libri in questo campo. È anche autore di premiati racconti e poesie.
«Rispetto ai due precedenti volumi dell’epistolario, sembra circolare qui un’aria diversa, una libertà nuova, una sorta di radicalismo missionario che s’impone infine come frutto e insieme causa della piena maturità spirituale e apostolica della Tincani, una sorta di cifra definitiva della sua personalità evangelica e del suo carisma. […] Queste Lettere di missione vedono la luce nell’autunno del 2012, mentre si prepara e ormai si celebra il Sinodo dei vescovi su «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana », come dire che il Sinodo cerca ex professo la terapia adeguata alla crisi. Al riguardo questo carteggio di Luigia Tincani può tuttora risvegliare energie e prima ancora coscienze».
Dall’Introduzione di Mons. Guido Mazzotta
"Sono raccolte in questo volume le lettere dirette da Luigia Tincani, fondatrice dell'Unione S. Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, ad alcune delle prime sorelle e a talune aderenti esterne dell'Unione. Lettere della vigilia, o anche lettere di fondazione, possiamo chiamarle, dal momento che si riferiscono alle origini dell'Istituto, essendo datate fra il 1917 e il 1924, anno dell'approvazione diocesana della nuova famiglia religiosa. Lettere di un singolare livello spirituale, che rivelano una cultura, una maturità spirituale, una padronanza della psicologia religiosa, certamente non comuni da parte di una giovane professoressa appena trentenne, com'era in quegli anni la Tincani. Queste lettere, se costituiscono in primo luogo una storia singolare di anime avviate a una nuova e speciale consacrazione di vita religiosa e di testimonianza apostolica, non di meno mostrano anche la storia di quel risveglio spirituale e culturale che animava una parte del mondo cattolico d'inizio secolo, via via più consapevole di dover superare le posizioni organizzative e apologetiche del passato per nuovi modelli di spiritualità personale e di presenza nella società, specialmente nel campo della cultura e della scuola." (Dall'Introduzione di Nicola Raponi)
«Il disegno originario che s’annuncia nelle Lettere di fondazione, il precedente carteggio già pubblicato [Edizioni Studium, Roma 2007] si vede prendere forma ora in queste duecentododici Lettere di formazione, raccolte per la cura e con le chiose sempre puntuali di Cesarina Broggi, tutte scritte dalla Madre tra il 27 marzo del 1925 e il 24 dicembre del 1950 e rimaste indenni fino a noi.
[…] Si può immaginare quanto siffatti testi, che trascrivono la comunicazione orale di incontri comunitari (come quelli memorabili di Gubbio negli anni Trenta), abbiano inciso fortemente nella vita spirituale delle Missionarie della Scuola e nel loro rapporto (ogni volta singolare) con la Fondatrice. In queste lettere invece, con la discrezione tipica della scrittura personale, la Madre è come se parlasse “da anima ad anima”, si rivolge al cuore e alla mente delle sue figlie, entra con vigile naturalezza nel loro vissuto quotidiano che ha sempre bisogno d’una parola nuova o d’un impulso evangelico o d’un lieve richiamo per ritrovare la sua valenza misteriosa e divina. Se appena s’indaga la figura stilistica di questa scrittura si resta subito conquistati dalla sua immediatezza e dalla sua vicinanza alla vita e ai sentimenti della corrispondente. Al tempo stesso, mentre si prende cura d’ogni Sorella e ne asseconda le movenze più quotidiane (o forse proprio per questo), con un colpo d’ala la scrittura della Madre si solleva puntualmente e del tutto naturalmente ai grandi ideali e ai grandi motivi della vita cristiana e della consacrazione religiosa».