Se si eccettua un fugace e suggestivo accenno di Matteo, i Vangeli sorvolano sull'esistenza dei leggendari Re Magi che tanto hanno alimentato la fantasia dei popoli e tanto peso hanno avuto nell'iconografia pittorica dei secoli antichi. Michel Tournier, grande visitatore di testi classici, si è calato nello scenario della Natività per narrarci le immaginose biografie dei misteriosi re orientali che vanno a Betlemme seguendo la luce della cometa. «Ognuno di loro possiede un segreto e un'andatura». Ognuno insegue un suo sogno-desiderio.
Gaspare, il negro re di Meroa, tradito da una schiava di pelle candida, incapace di placare un'inesauribile sete di «biondezza», fugge abbandonando la sinistra reggia di basalto incontro alla siderea «danzatrice di luce».
Melchiorre, principe di Palmirena, re-mendicante di un paese insanguinato dalle lotte intestine, confida nella stella come nell'unica salvezza alla propria dignità di uomo tradito.
Baldassarre, re del Nippur, è il nevrotico inseguitore di inarrivabili oggetti di bellezza. Costretto dalla legge semitica a vedere perennemente frustrata la sua passione per le immagini, insegue nella cometa la redentrice «farfalla di fuoco».
Ma c'è anche un quarto, ipotetico Re, suggerito da una fiabesca tradizione ortodossa. E c'è Erode, con i suoi moderni tormenti di sovrano costretto alla crudeltà dalla ragione politica, che soffre la solitudine del capo. E persino l'asino e il bue prendono la parola, in questa sapiente «tavola» cui l'arte di Tournier dà vita e colore attraverso il racconto, magico e ironico insieme, di una storia folgorata dall'avvento del messaggio cristiano.
"Mi ero trovato in Germania al momento dell'ascesa e dell'espansione del nazismo a un'età - quella di Pollicino - che interessa al capo degli Orchi e avevo sentito quanto il nuovo regime fosse imperniato su di me e i miei simili. Era effettivamente una delle caratteristiche del fascismo quella di sopravvalutare la giovinezza, di farne un valore, un fine in sé, un ossessione pubblicitaria. Un movimento giovane, di giovani, per i giovani, questo era lo slogan più spesso ripetuto in Italia. E si deve convenire che la vita politica fascista ha qualcosa d'infantile, voglio dire che si manifesta a un livello che la mette alla portata dei più giovani con le sue sfilate, le sue feste, i suoi falò, le sue adunate, le sue organizzazioni giovanili." (Michel Tournier).
"Celebrazioni" raccoglie prose di varia natura del grande scrittore francese, tutte accomunate dalla curiosità dell'autore per la bellezza degli esseri e delle cose, da un'inesauribile ricerca intellettuale tra le bizzarrie del mondo, dal modo di camminare dei quadrupedi alla vita sentimentale degli alberi, dall'apologia del ginocchio alle deambulazioni notturne dei ricci.