Non meno che l'estetica e l'arte nel loro profilo accademico più elevato, anche la religiosità popolare intrattiene a suo modo un rapporto non secondario e materialmente molto ampio con il mondo dell'immagine e della rappresentazione figurativa. Quello della devozione e della pietà rappresenta un ambito di interesse particolare, non soltanto per la vastità del materiale artistico e artigianale prodotto, ma perché lo stesso gesto devoto costituisce un atto creativo, che maneggia e plasma un materiale che coincide con l'esperienza della vita e con le sue forme.
I saggi raccolti in questo volume intendono suggerire e articolare il nesso tra fede nell'evangelo e verità dell'umano. Essi interrogano l'esistenza (nella sua ricerca di Dio, nella 'perdita' della fede, nello stile di vita cristiano, etc.) circa la singolare necessità della fede e la qualità veritativa dell'esperienza e del sapere che la riguardano. Provando quindi a 'pensare', per verificare ultimamente la qualità delle idee sulle quali è appoggiata oggi la vita spirituale. Alle riflessioni proposte fa spesso da contrappunto il confronto con il pensiero di Simone Weil, che rappresenta un 'modello' di interrogazione spirituale in quanto mantiene fedelmente tutti gli elementi costitutivi dell'intelligenza della fede.