Caterina la Grande (1729-1796), è diventata un personaggio leggendario: fu considerata di volta in volta un capo di Stato illuminato e una despota, protettrice di filosofi e Messalina. Henri Troyat ha ricostruito in questa biografia, che ha vinto il Prix des Ambassadeurs, la vera personalità di Caterina. La vita della zarina viene inquadrata da Troyat nel contesto della Russia del tempo senza sovrapposizioni ideologiche, offrendoci un'immagine fedele del personaggio al centro di una grande corte di comprimari politici ed erotici.
Allevato ed educato dalla nonna Caterina II, Alessandro trascorre l'infanzia nella corte russa. La precoce passione per il teatro diventerà una costante della sua vita: reciterà la parte di progressista a tal punto che il suo avvento al trono verrà salutato come l'esaudimento di ogni speranza in un futuro migliore e finalmente giusto. Dopo il disastro napoleonico in Russia, Alessandro si considera investito di una missione: distruggere lo spirito del male incarnato da tutti i rivoluzionari. Nasce così la Santa Alleanza, contro i fautori del nuovo cambiamento. Il libro è la storia di una involuzione politica e culturale e di un uomo dalla psicologia molto complessa.
Un grande studioso della cultura russa delienea la figura dello Zar Pietro il Grande. Ne emerge il ritratto di un uomo che volle modernizzare la Russia del XVII secolo, recuperando la sua millenaria arretratezza e contaminandone l'universo sociale e culturale con la modernità delle idee che spiravano dall'Occidente. Questo monarca fu lungimirante, determinato, geniale. Da solo, riuscì a trasformare il più grande impero del mondo. Fra le sue molte virtù non annoverò però la più importante: l'umanità. Brutale nei piaceri, feroce nei costumi, barbaro nelle vendette, "civilizzò i suoi popoli ed era selvaggio".