Benedetta nasce nel 1936 a Dovadola (FC). Appena nata s'ammala di poliomielite. Nel 1953 si trasferisce a Milano per frequentare l'università: sceglie Medicina. È convinta che la sua vocazione sia quella di dedicarsi agli altri come medico. Purtroppo i sintomi di una grave malattia avanzano inesorabilmente. Comincia una lunga via crucis di interventi chirurgici, fino alla diagnosi che lei stessa formulerà per prima: neurofibromatosi diffusa o morbo di Recklinghausen. Un morbo rarissimo che la priva della vista e dell'udito, del gusto e dell'odorato immobilizzandola in un letto. La sua camera nella casa di famiglia a Sirmione (BS) diventa un crocevia di incontri e il suo letto un altare attorno al quale si crea uno straordinario cenacolo d'amore. Benedetta si spegne a soli 27 anni, il 23 gennaio 1964. La Chiesa l'ha dichiarata Venerabile nel 1993.
Questa è una galleria di ritratti sui generis. Raccoglie infatti 30 profili di christifideles laici avviati sul cammino della santità. In questa galleria, organizzata a scansione cronologica, troviamo ritratti di fedeli laici generosamente impegnati nell'ambito sociopolitico o in quello parrocchiale, ma anche in esperienze d'avanguardia nell'ambito ecumenico o in quello dell'evangelizzazione nelle strade, con "gli ultimi". Da Alcide De Gasperi a Giuseppe Lazzati, da Giorgio La Pira a Edith Stein, da Simone Weil ad Alberto Marvelli, a tanti altri ancora: esempi in cui spicca contagioso l'impegno a santificare sempre più e meglio la Chiesa in Cristo.
Giovanna Spanu nacque ad Alghero nel 1955. Trasferitasi con la famiglia a Parma, sentì nascere in sé una singolare vocazione che la portò a fondare la "Piccola Comunità Apostolica", formata da un sacerdote e da laici, che intendeva rirpodurre la prima conmunità cristiana. Imitando santa Teresa di Gesù Bambino, Giovanna si offrì vittima di olocausto all'amore misericordioso di Dio, affinché tanti sacerdoti possano sperimentare la gioia di avere accanto una famiglia spirituale, con la quale vivere nella Trinità. Morì nel 2003, lasciando un ricordo vivo e l'eredità della "PCA", che continua nel suo nome.
Il libro illustrato racconta la vita di Giovanni Palatucci (1909-1945), poliziotto e commissario di pubblica sicurezza. Reggente della Questura di Fiume, morì di stenti e tra le sevizie nel campo di concentramento di Dachau, dove era stato internato dopo aver salvato oltre 5.000 ebrei dalla deportazione. È immortalato tra gli attuali 417 italiani finora riconosciuti "giusti tra le Nazioni" dalla speciale Commissione ebraica che vaglia documenti e testimonianze su quanti hanno rischiato e sacrificato la loro vita per aiutare i figli di Israele perseguitati dalle leggi razziali nazifasciste.
Antonietta Meo, detta familiarmente Nennolina, nacque a Roma nel 1930. Dopo lunghe e atroci sofferenze e l'amputazione di una gamba dovute a un tumore osseo, si spense a soli sette anni non ancora compiuti. Ha lasciato un diario e oltre cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. È stata dichiarata Venerabile da papa Benedetto XVI nel dicembre 2007. Il libretto illustrato racconta questa storia commovente ed edificante.