Mai come in questi anni il ruolo del Presidente della Repubblica ha assunto un peso politico cruciale nelle dinamiche istituzionali del Paese: da puro garante dell'attuazione del modello democratico, la figura del Presidente ha acquisito un profilo più complesso e anche più esposto ai giudizi della politica. Con la prossima estate comincia quel decisivo periodo di tempo che prelude al termine del settennale mandato di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica e che culminerà in una nuova elezione. Alla vigilia di questa "scadenza", e riflettendo su quanto sia cambiato nel tempo il ruolo del "Presidente degli Italiani", Bruno Vespa, in questo libro, disegna i ritratti delle dodici diverse personalità che hanno avuto l'onere e l'onore di ricoprire la più alta carica dello Stato. Attraverso una precisa ricostruzione storica delle diverse elezioni del Presidente - arricchita di aneddoti, retroscena, dichiarazioni e moniti - compone anche un racconto politico e sociale dell'Italia repubblicana da De Nicola a Pertini, da Cossiga a Mattarella. In attesa della prossima elezione.
John Fitzgerald Kennedy è il presidente degli Stati Uniti per antonomasia. Una figura di grande carisma della compagine democratica americana, ucciso il 22 novembre 1963 a Dallas mentre era in visita ufficiale alla città. Bruno Vespa racconta il mito della presidenza Kennedy durata poco più di due anni. A sessant'anni dall'assassinio di Dallas, una ricostruzione critica, tra pubblico e privato, di una delle figure più importanti della storia americana, dal giuramento del 1961 al fatidico giorno del 1963 che cambiò per sempre il paese. Quella di "Jack" Kennedy è stata una parabola che si è interrotta nel suo momento più alto, facendo sprofondare l'America nel suo lato oscuro. Vespa ne ripercorre la vicenda nelle sue luci e nelle sue ombre, con l'esperienza del grande giornalista e la capacità del fine analista della storia.
Bruno Vespa racconta venticinque donne di potere viventi, italiane e straniere, tra pubblico e privato, che con il loro cervello, la loro determinazione, la loro saggezza, sono arrivate ai vertici della politica, della scienza, dell'impresa con risultati che gli uomini difficilmente saprebbero raggiungere.
Che cosa unisce Gina Lollobrigida a Diletta Leotta, Sophia Loren a Valeria Marini, Claudia Cardinale a Marisa Allasio, Laura Antonelli a Belén, le sorelle Kessler a Edwige Fenech? La capacità di sedurre. Seduzione non è necessariamente fascino. Certamente è attrazione. Fonte di sogni e di fantasie. Bellissime! è una cavalcata in sei tappe e diciotto storie attraverso settant'anni di seduzioni. Dal cinema in bianco e nero, con le sue raffinatissime sfumature di toni al colore che fece esplodere la sensualità fino alla sfacciataggine. Certo, Edwige Fenech è stata l'attrice più insaponata della storia, ma a Sophia Loren e Laura Antonelli bastò un gioco di calze per far impazzire il pubblico. E negli anni '70 un popolo intero di maschi fissò la sua agenda erotica al sabato sera per veder comparire le gambe delle Kessler. Oggi chi vuole ha la seduzione in tasca. Invece di telefonare guarda, ingrandisce, chatta. Il prossimo passo?
Perché fu Neil Armstrong il primo uomo a mettere piede sulla Luna quando sarebbe toccato a Buzz Aldrin? Perché Aldrin dovette aggiustare un contatto elettrico con la punta di una biro evitando il rischio di restare lassù? Perché Collins temette di rientrare da solo sulla Terra? Bruno Vespa con "Luna" ci riporta al 20 luglio 1969, giorno cruciale nella storia dell'umanità, e ci racconta i retroscena dell'avventura che ha segnato la memoria collettiva e i ricordi di ognuno di noi. Vespa non si ferma tuttavia alla memorabile missione di Apollo 11. Spiega perché, nonostante i sovietici fossero molto più avanti degli americani, furono sconfitti. Perché la conquista di Marte, programmata da von Braun addirittura per la metà degli anni Ottanta, sia stata rinviata di molti decenni. E perché la nostra Samantha Cristoforetti stia studiando il cinese, visto che i prossimi protagonisti dello Spazio verranno dal Paese di Xi Jinping. Con una testimonianza di Tito Stagno.