"sei lezioni sulla città" raccoglie i risultati di una ricerca che ha rivoluzionato il modo di concepire le dinamiche di sviluppo della città, soprattutto alla luce delle sempre crescenti interdipendenze fra i centri e le periferie, dei flussi che legano le città fra di loro a livello globale e delle nuove tecnologie. Martinotti compie un ribaltamento definitivo delle categorie tradizionali dell'ecologia sociale e guarda alla città come a un sistema complesso estremamente plastico e adattabile. Un grande organismo che rifiuta qualsiasi tentativo di comprensione intenzionato a rinchiuderlo in una teoria rigida e unitaria. Con rigore nell'uso dei concetti della storia, Martinotti ricorda a tutti che bisogna considerare le forme spaziali e le popolazioni insediate in un certo territorio come costantemente interagenti fra loro e come produttrici di configurazioni sociali e spaziali che meritano di essere studiate nella loro singolarità e nella loro contingenza. Perché la città è uno spazio in perenne evoluzione. Al centro degli studi sugli spazi urbani, allora, deve essere lo studio sugli abitanti. Con l'esposizione delle "contraddizioni del fenomeno metropolitano", Martinotti si fa interprete dei mutamenti dell'epoca contemporanea e guarda al futuro degli "urbani" - cioè della quota sempre in aumento di coloro che vivono in città - con disincanto ma senza pessimismo, anzi fiducioso che la conoscenza rigorosa dei fenomeni urbani possa contribuire alla soluzione dei problemi della città.