In un mondo globalizzato in costante mutamento, più facile da percorrere ma anche più caotico e difficile da controllare, i concetti di salute e malattia stanno cambiando: non più semplici processi biologici ma fenomeni complessi che investono la sfera ambientale, sociale, economica, politica e culturale. Oggi il cambiamento climatico, i flussi migratori, la crisi economica e l'industrializzazione della produzione alimentare sono fenomeni fondamentali per comprendere lo stato di benessere (o malessere) delle popolazioni. Vineis traccia un quadro completo degli aspetti che compongono la salute globale, e propone una tesi forte sul piano politico: in un panorama cosi mobile e articolato, la salute a livello mondiale potrebbe andare incontro a un deterioramento simile a quanto sta avvenendo in economia.
La nostra società è dominata dai linguaggi specialistici: oggi infatti è difficile padroneggiare le conoscenze e la terminologia necessarie a orientarsi in ambiti complessi e allo stesso tempo fondamentali come l’energia nucleare o il testamento biologico. Eppure, in quanto membri di una società civile e democratica, abbiamo il diritto (e soprattutto il dovere) di conoscere e prendere posizione su questi argomenti. Vineis, attraverso numerosi esempi che spaziano in vari ambiti della scienza, riflette sul delicato momento in cui la conoscenza deve essere trasmessa alla società civile: la traduzione del linguaggio specialistico in uno più comprensibile, evitando da un lato banalizzazioni, distorsioni e perdite d’informazione, e alleggerendo dall’altro le pressioni politiche ed economiche che sempre più spesso gravano sulla comunicazione scientifica. Ed è qui, secondo l’autore, che il meccanismo s’inceppa: qualcosa, in questo processo di traduzione, si perde; a scapito, come nel tristemente celebre caso di Eluana Englaro, di una discussione aperta, trasparente e democratica.
L'appuntamento referendario del giugno 2005 sull'uso delle cellule staminali e le posizioni nette di papa Benedetto XVI di questi ultimi mesi sono chiari segnali dell'interesse che rivestono oggi i temi della bioetica. Il dibattito politico, culturale e scientifico ha assunto ormai toni accesi, e vede protagoniste tre posizioni che periodicamente si confrontano, o meglio si scontrano: da un lato la chiesa cattolica, che accusa la cultura laica di relativismo e nichilismo; dall'altro i laici e la comunità scientifica, che rivendicano il necessario rimodellamento della nostra visione del mondo e dell'individuo alla luce della continua evoluzione della scienza e della tecnologia; infine una tradizione radicale, laica anch'essa ma vicina alle posizioni della chiesa, che teme la trasformazione della natura in un grande laboratorio, ad uso esclusivo della specie umana e senza un pieno controllo delle conseguenze. Paolo Vineis analizza le posizioni delle diverse voci in gioco, individuando pregi e difetti di ognuna alla luce delle acquisizioni più recenti delle scienze biologiche.