Sulla scia dell’umanesimo rinascimentale, san Francesco di Sales ha elaborato – non in modo teorico ma pratico e pastorale – un progetto di educazione e di formazione integrale della persona. Ogni essere umano è chiamato a perfezionare se stesso in tutte le sue dimensioni come individuo: i sensi del corpo, le passioni e gli affetti dell’anima, le facoltà spirituali della memoria e dell’intelletto, e in modo particolare il cuore, sede della volontà e della libertà.
Come persona immersa nella società, il nostro Autore si dimostra attento alla promozione della dignità di ogni persona, sia nella famiglia, nelle relazioni sociali, nel lavoro, nel tempo libero come anche nel servizio del proprio paese.
Infine san Francesco di Sales non può pensare alla persona senza la sua apertura alla trascendenza. In questo campo la sua proposta è anche originale: ha un’immagine positiva di un Dio che attrae l’uomo rispettandone la libertà; la devozione che promuove è una “devozione civile”; inoltre l’amore di Dio va vissuto nella vita quotidiana, mentre l’amore del prossimo è caratterizzato dalla “dolcezza”, fiore della carità. Il progetto di san Francesco di Sales è un antidoto contro una formazione unidimensionale che trascura le molteplici risorse della natura umana.
Questa guida è nata dall’esperienza di circa trent’anni di visite sui luoghi di san Francesco di Sales, che si fanno nella maggior parte dei casi nell’ambito di esercizi spirituali. Per questo l’interesse principale è di ordine spirituale, in quanto si cerca di cogliere, nei luoghi dove il santo è vissuto, il messaggio di cui sono portatori. I dati geografici, storici, culturali e artistici aiutano a comprendere i contenuti spirituali.
Le visite si fanno normalmente partendo da Annecy e seguono, per quanto possibile, l’ordine cronologico della vita del santo. La prima visita però è dedicata alla basilica della Visitazione, dove si venerano i resti mortali di san Francesco di Sales e di santa Giovanna de Chantal (cap. I).
La seconda visita ci conduce a Sales, luogo dove è nato il 21 agosto 1567, poi nella chiesa parrocchiale di Thorens, dove è stato battezzato (e ordinato vescovo), e infine a La Roche, dove frequentò la prima scuola da sei a otto anni (cap. II).
Poi nella terza visita si propone di andare a Chambéry, la capitale storica della Savoia, dove Francesco fu iscritto come avvocato al Senato e poi nominato senatore (cap. III).
Il quarto viaggio ci fa percorrere il Chiablese, luogo della missione tra i protestanti dal 1594 al 1598; iniziando con la visita del castello di Allinges, si scende verso Thonon, senza dimenticare una breve fermata al bosco di castagni di La Chavanne, dove la tradizione colloca l’episodio dei lupi (cap. IV).
Il quinto viaggio ci conduce a Ginevra, la città di Calvino, che Francesco di Sales visitò parecchie volte quando predicava nel Chiablese, e di cui diventò ufficialmente il vescovo nel 1602, senza poter però esercitare il suo ministero dentro le sue mura a causa della Riforma protestante (cap. V).
La visita in Savoia si conclude ad Annecy, dove esercitò il suo ministero episcopale per ben vent’anni (cap. VI).
Fuori della Savoia ci sarebbero molti luoghi salesiani da visitare, in particolare Parigi, dove fu allievo dei gesuiti per dieci anni (1578-1588); Padova, dove studiò diritto all’università (1588-1592), e la città di Torino, dove s’incontrò a più riprese con il duca di Savoia, e dove madre de Chantal fonderà nel 1638 il primo monastero della Visitazione in Italia.
Partendo da Annecy proponiamo intanto una tournée salesiana ed ecumenica che comprende: Paray-le-Monial, città del Sacro Cuore; Taizé, luogo di riconciliazione tra i cristiani e tra i popoli; Cluny, centro storico di vita monastica e di cultura; Ars, piccolo paese illustrato da un santo parroco; e Lione, grande città del centro della Francia, dove morì san Francesco di Sales il 28 dicembre 1622 (cap. VII).