Questo non è un libro destinato ai bambini, ma ai genitori e ai maestri, per accompagnare i figli al Natale.Il potenziale pedagogico delle nostre feste è enorme e basterebbe da solo a fornire materia sufficiente per la catechesi famigliare: cioè, per la catechesi più importante! Non è un automatismo che la fede dei genitori passi ai figli, come molti dolorosamente sanno, ma è fuor di dubbio che se la Chiesa, fin dall'inizio, ha consentito l'amministrazione del Battesimo ai bambini, lo ha fatto proprio avendo presente "il buon diritto" e l'efficacia inimitabile di questo primario compito genitoriale. È l'esperienza di tutti gli operatori pastorali parrocchiali: dopo il regolamentare corso catechistico, anche se allungato fino allo spasimo, quella che resta, salvo rare eccezioni, è la fede dei genitori. È chiaro che si può parlare di trasmissione della fede ai figli (e quindi, a essere rigorosi, giustificare il Battesimo dato ai neonati), solo quando questa fede sussista. Per questo, specie nei nuovi movimenti, a fianco degli itinerari di riscoperta della fede riservati agli adulti e propiziati dal Concilio, rifiorisce sempre anche la catechesi domestica ai figli. È un'esigenza avvertita immediatamente da chi incontra il Signore e ben espressa da san Paolo, che pure non aveva figli nella carne: "Figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi" (Gal 4,19).
Un libro per regalare ai figli un magico Natale, raccontando una storia fantastica, che sia anche vera: la venuta del figlio di Dio. Molti vorrebbero ascoltare quello che ascoltate voi e non possono! I genitori cristiani, tra le altre, hanno la fortuna di avere tra le mani la chiave del dilemma pedagogico, che toglie il sonno ai loro colleghi laici": come raccontare ai bambini qualcosa di fantastico, che sia anche vero? Possono, semplicemente raccontando la verità, regalare ai figli un magico Natale, senza che si insinui in loro il legittimo sospetto di essere oggetto di una penosa presa in giro... "