Bernard J.F. Lonergan S.J. (1904-1984) fu un grande teologo che si occupò anche di economia allo scopo di ricavare principi morali dalle sue meccaniche, ossia indicazioni scientificamente fondate non solo su «come l'uomo vive ma su come dovrebbe vivere». Il suo contributo in questo campo resta tuttavia oscuro nonostante molte presentazioni, rimaste su un terreno prevalentemente apologetico. In questo lavoro si presenta una lettura delle opere economiche di Lonergan che ne sottolinea l'affinità con moderne analisi di impostazione neokeynesiana, e anche un'applicazione che le chiarisce ulteriormente e ne mette in evidenza il messaggio centrale con riguardo al nesso tra distribuzione del reddito e sviluppo economico. Un'ordinata dinamica economica, per Lonergan non garantita, richiede comportamenti «intelligenti» che in generale tengano insieme creatività e inclusione e, in particolare, profitti e tempestivo aumento dei salari, considerando il potere dei lavoratori un presidio a questo scopo e non una prevaricazione. Il pensiero economico del teologo, elaborato negli anni Quaranta e poi ripreso nei Settanta del secolo scorso, è in tal modo particolarmente utile in epoca di globalizzazione. Esso si colloca tra le voci che oggi per i paesi avanzati prospettano una "via alta" allo sviluppo nonostante la concorrenza dei paesi emergenti, mentre deleteri modi di vedere dominanti continuano a ritenere ineluttabile la riduzione dei salari e dunque una via "bassa", la quale per questo non ottiene la crescita che promette.
Quali rapporti ha l'etica con la medicina? Quali principi possono offrire un fondamento razionale alla deontologia professionale del medico, nella società pluralista contemporanea? Ha senso oggi parlare di beni che la medicina è chiamata a servire? Che criteri possono guidare il medico nella valutazione delle proprie azioni dal punto di vista etico? Esiste una differenza tra aspetto etico e aspetto giuridico nella decisione di che cosa è giusto fare? Che cos'è la responsabilità nella professione medica? Perché il medico può invocare l'obiezione di coscienza? Che cosa significa rispettare l'autonomia del paziente? Questo volume è dedicato a coloro che svolgono già o si stanno preparando a esercitare la professione medica, e intende essere un invito a intraprendere una riflessione sulle numerose questioni etiche insite nell'agire medico, attraverso il metodo filosofico. Ha perciò un carattere introduttivo, più che sistematico, e privilegia la semplicità espositiva rispetto alla sovrabbondanza di riferimenti alla storia del pensiero. Nasce dall'attività didattica svolta dall'autrice ed è quindi anche frutto della discussione svolta con gli studenti, occasione preziosa di approfondimento teoretico per chi si dedica alla ricerca, nella convinzione che la filosofia può essere una guida efficace, anche se non l'unica, per comprendere il senso e il valore della professione medica.
È opinione diffusa che il cosiddetto Vangelo di Marcione (85-160 circa) sia una versione abbreviata e modificata del Vangelo di Luca. In questi ultimi anni, però, alcuni studiosi hanno messo in dubbio questa ricostruzione e hanno proposto che il testo di Marcione stia alla base del Vangelo di Luca, e non viceversa. Nel 2015 Matthias Klinghardt ha tentato una ricostruzione del testo greco del Vangelo di Marcione - che ci è noto solo attraverso citazioni - giungendo alla conclusione che esso è alla base non soltanto del Vangelo di Luca, ma anche dei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni. Sarebbe allora inutile postulare l'esistenza della fonte Q, sulla quale si fonda la teoria delle due fonti. In questo libro è fornita una traduzione italiana del testo proposto da Klinghardt e un'analisi dettagliata della sua ricostruzione teorica.