È ormai impossibile parlare di satira in Italia senza fare i conti con Spinoza. Eletto per tre anni consecutivi miglior blog italiano e vincitore del Premio Satira di Forte dei Marmi, Spinoza.it è ormai la fonte principale a cui milioni di lettori attingono ogni giorno in cerca di un contrappunto sarcastico e irriverente a cronaca, politica e attualità. Incurante del passare degli anni (e dei governi), il collettivo guidato da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino - frequentato dalle menti migliori e peggiori della nostra generazione - svela ogni giorno l'assurdità dei fatti e dei loro protagonisti, offrendo una visione obliqua e tutta da ridere delle notizie di ogni tipo, dalle più importanti alle più bizzarre, attraverso l'arma suprema dell'ironia. Questa nuovissima e titanica raccolta, frutto della fantasia di centinaia di navigatori, è composta da più di duemila battute, in gran parte inedite. Duemila sassolini che spogliano la realtà da convenzioni e censure per mostrarcela come non l'abbiamo mai vista: nuda, cruda, e esilarante. Questo libro è qualcosa di completamente diverso.
Le religioni sono tante che non ci si crede. In un momento in cui quelle ufficiali attraversano una fase di declino, decine di nuovi culti più o meno raccomandabili hanno approfittato per prosperare e diffondersi: caderne preda è più facile di quanto sembri, anche per gli scettici più irriducibili (anzi, forse ci siete già dentro fino al collo e non lo sapete). In questo esilarante "Manuale di autodifesa dalle religioni" Vauro e Spinoza.it raccontano il loro viaggio attraverso tutti i principali culti, più o meno pagani, in voga ai nostri tempi. Dal Cristianesimo alla Apple, dal Calcio al Padanesimo, dal Vegetarianesimo a Scientology, i nostri eroi hanno sacrificato il loro corpo e la loro anima per permettere al lettore di districarsi con agilità da ninja in una delle attività più controverse di tutta la storia dell'uomo: il credere. Grazie a queste pagine Vauro e Spinoza.it spazzeranno via tutti i vostri dubbi sulla fede, sostituendoli con altri più grandi, facendovi tra le altre cose risparmiare un sacco di fatica: loro le religioni le hanno provate (quasi tutte), così non dovrete farlo voi.
Vincitore del Premio Satira Forte dei Marmi, miglior blog italiano dal 2009, Spinoza.it è ormai il punto di riferimento della satira in rete. Ogni giorno la community coordinata da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino offre a centinaia di migliaia di lettori un controcanto satirico alle notizie di cronaca, politica e attualità, conquistando un numero sempre crescente di fan con il suo stile scorretto e irriverente, che ha dato vita a innumerevoli tentativi d'imitazione. Dopo "Spinoza. Un libro serissimo", il collettivo satirico più saccheggiato del web torna a raccontarci il mondo con una nuova raccolta. 2.500 battute (in gran parte mai pubblicate sul sito) più velenose che mai in cui oltre seicento autori, con dissacrante verve, fanno deflagrare la realtà: un'ironia che non si ferma davanti a nulla, travolgendo convenzioni e barriere. Una risata che vi disseppellirà.
Anche i giornalisti migliori, a volte, scrivono "a casaccio". E finiscono per prodursi in gaffes esilaranti, parole a vanvera, refusi improbabili, veri e propri ottovolanti di senso. Le perle di Raccapriccio, che finora hanno circolato in modo semiclandestino, trovano finalmente una sede per farsi leggere tutte assieme, accuratamente commentate e illustrate dai disegni di Christian G. Marra. Non si scoprono soltanto errori che fanno sganasciare dalle risate, o alcune cantonate colossali. Si scopre anche che la lingua è viva, si evolve, riesce a essere creativa, perfino visionaria, anche quando è sbagliata. Ci sono firme grandi e piccole: c'è Zucconi durante i mondiali di calcio, Giovanna Grassi a Cannes, e poi Galimberti, Scalfari, Giavazzi, Francesco Bonami. Prendono granchi, si producono in esilaranti perifrasi, gareggiano sulla lunghezza della frase, perseguitano la consecutio, esagerano con i cliché. Fortunatamente, i quotidiani durano molto più di un giorno.
L'intero corpus delle facezie che hanno per protagonista il Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, raccolte in volume. L'arte popolare e salace della barzelletta pungola da sempre il potere costituito e i suoi primattori. Da Mussolini a Craxi passando per Andreotti, battute, storielle, giochi di parole hanno sempre infastidito i potenti, pizzicandoli come una zanzara. Berlusconi non poteva certamente sfuggire a questo destino. Ma Silvio, oltre a esserne oggetto, ne è anche soggetto. Egli stesso usa la barzelletta come forma della comunicazione politica.